Il Pulmino del Cambiamento di Canale è stato ad Arghillà, Salice e Rosalì

Reggio Calabria. Massimo Canale, candidato sindaco del centrosinistra, prosegue il suo cammino a bordo dell’ormai leggendario Pulmino del Cambiamento. La quattordicesima tappa ha coinvolto ancora una volta le periferie martoriate di Reggio Calabria: Arghillà Sud, Salice e Rosalì, poste al confine settentrionale del Comune. Anche in questa occasione Massimo Canale ha preso visione diretta visione dei problemi, ha discusso con i cittadini dei problemi e delle soluzioni da adottare. Una delle problematiche maggiormente rappresentate è quella del dissesto idrogeologico che, come in un lugubre leitmotiv, caratterizza la maggior parte delle frazioni visitate. A Salice una delle strade storiche, Via Cimitero, è devastata a tal punto che il passaggio dei veicoli risulta davvero difficoltoso. Percorrendola, si ha la sensazione di camminare su una mulattiera: il manto è costellato da buche, gli argini sono in gran parte sprofondati e al loro posto scorrono fosse profonde più di mezzo metro. Autrice di quest’ opera di distruzione è ancora una volta l’acqua, ma il problema è causato dall’uomo: un deposito di terra – autorizzato dall’Amministrazione – devia il corso dell’acqua piovana verso la strada. Basta un acquazzone di poche ore ed ecco che la strada si trasforma in un torrente. E’ quanto successo il 3 settembre 2010; i segni dell’alluvione sono visibili ancora oggi sui muri delle case. Un problema analogo coinvolge Via Umberto – che incrocia Via Cimitero. La strada è stata addirittura chiusa perché colpita da tre frane. Il diluvio del 3 settembre ha fatto danni anche a Rosalì. Il problema principale è rappresentato dalla Strada Provinciale Rosalì-Moganella, chiusa al traffico. La causa di tutto è un tombino ostruito dalla terra scaricata abusivamente. L’acqua piovana, non potendo defluire nelle condutture, ha invaso la carreggiata addensandosi in un punto in depressione. Il laghetto venutosi a creare ha poi rotto gli argini della strada scendendo a valle. Sono passati sei mesi, ma la zona non è stata ancora messa a norma. La chiusura della strada crea anche danni economici: una farmacia nelle vicinanze ha visto il suo fatturato scendere del 50% per via delle comunicazioni compromesse. La piaga del dissesto idrogeologico è acuita dall’altro male endemico le periferie: la lentezza nella realizzazione delle opere pubbliche. A Rosalì è stato promesso un ponte sul torrente, ma i lavori sono stati interrotti a metà per la solita mancanza di fondi. L’opera, incompleta com’è, è soggetta a danni ad ogni temporale, sicché è stata improvvisata una soluzione di comodo per evitare un nuovo disastro (l’innalzamento di un muro di contenimento). Ad Arghillà, invece, una scuola elementare e materna è stata dichiarata inagibile a giugno 2010 e ancora non è stata messa a norma. Un vero peccato, visto che nel corso degli anni la struttura era diventata un punto di riferimento per la zona e aveva visto quadruplicarsi il numero degli iscritti.

Comitato promotore “Per Massimo Canale Sindaco di Reggio Calabria”

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