Lamezia. Minorenne vittima del branco: arrestato dai carabinieri un giovane per violenza sessuale e stalking

Lamezia Terme (Catanzaro). I carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Scalo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di violenza sessuale, lesioni e atti persecutori nei confronti di una ragazza sedicenne, un giovane italiano, G.F., 19 anni. E’ stato un vero e proprio incubo quello vissuto per cinque mesi da una giovane di sedici anni di Lamezia Terme,  fino a quando non ha trovato la forza ed il coraggio di confidarsi con i genitori e con la psicologa della scuola, che l’hanno convinta  di denunciare il tutto ai carabinieri. Un incubo fatto di messaggi e telefonate minacciose, ricatti, pedinamenti ed appostamenti nei pressi dei luoghi frequentati dalla giovane, aggressioni verbali e fisiche, per essere vittima, in ultimo, in due occasioni, anche di due “braccaggi” compiuti dal molestatore che, dopo averla bloccata e costretta a raggiungere un luogo appartato, con la complicità di altri due giovani, l’ha palpeggiata in più parti del corpo, baciandola con la forza. Recarsi a scuola per la ragazza era diventato ormai un peso ed ogni giorno era vissuto con il terrore di trovarsi quel giovane infatuato di lei nei corridoi dell’istituto o ad attenderla all’uscita  La drammatica vicenda ha avuto inizio nel mese di novembre del 2010. Il giovane, ossessionato dalla ragazza, al fine di vincere la resistenza da  lei frapposta all’intrattenimento di una relazione sentimentale, ha cominciato a perseguitarla per oltre due settimane minacciandola che se avesse continuato a respingerlo avrebbe ammazzato lei e la sua famiglia. La giovane, intimorita dal ragazzo, è stata, quindi, costretta a cedere alle pretese di frequentarla e nel mese di dicembre, durante uno dei frequenti e convulsi incontri, nel tentativo di avere rapporti fisici con lei e di baciarla con la forza, dopo averla scaraventata a terra per vincere la sua resistenza, l’ha picchiata con calci, pugni, schiaffi, tirandola per i capelli, fino a procurarle un ematoma alla coscia destra. Dopo tale episodio, la giovane, nel tentativo di sottrarsi dalla morsa del ragazzo, nel gennaio di quest’anno gli ha inviato un sms con cui comunicava la fine della relazione. Il giovane, a tale messaggio, ha reagito in maniera inferocita, portandosi davanti al liceo frequentato dalla ragazza, invitandola ad uscire con un messaggio dai toni minacciosi “o esci tu di tua spontanea volontà oppure entro io e ti faccio uscire a modo mio e come dico io”. La ragazza, terrorizzata e nell’intenzione di evitare situazioni plateali ed imbarazzanti, è uscita dalla classe. Dietro la porta dell’aula c’era già il giovane che, afferrandola per un braccio e tirandola con forza fino ai bagni dell’istituto, con toni minacciosi, l’ha avvertita che doveva essere solo sua, intimandole di non uscire di casa e di non frequentare più le amiche, colpevoli, a suo dire, dell’interruzione della relazione sentimentale. Nell’occasione, ha minacciato di morte anche un operatore scolastico intervenuto in soccorso della ragazza in lacrime, sfidandolo anche quando questi, nel tentativo di far desistere il giovane e  farlo allontanare, lo ha avvertito che erano in arrivo i carabinieri. Dopo alcuni giorni, nel mese di febbraio, mentre la giovane, in compagnia di una sua amica era intenta a passeggiare per la fiera del paese, è stata raggiunta da un emissario complice del ragazzo che, in tono minaccioso, le ha riferito: “Sai chi mi manda. A buoni intenditori poche parole. Mi raccomando bella bella se no ti spezzo le gambe”, continuando poi a pedinarla durante la sua passeggiata. Per i pedinamenti, inoltre, il ragazzo si è servito successivamente e reiteratamente anche di alcuni giovani di etnia rom presenti con una consistente comunità a Lamezia Terme. Dopo l’ennesimo rifiuto della ragazza, il giovane, minacciandola che avrebbe fatto irruzione all’interno della sua abitazione, l’ha obbligata ad uscire di casa, fuori dalla quale la attendeva, e dove, afferratala per un braccio, le ha strappato di dosso il giubbino minacciando ancora di morte i suoi genitori. Dopo di che, il giorno seguente, in compagnia di due suoi complici di origine marocchina, si è recato nuovamente presso l’istituto scolastico della giovane, dove i tre hanno avvicinato le sue amiche minacciandole che, qualora avessero ancora tentato di convincere la ragazza di interrompere la loro relazione, le avrebbero fatto del male. Infine, nel mese di marzo, l’ultimo episodio raccapricciante. All’uscita della scuola, il giovane, in compagnia di uno dei due ragazzi marocchini, sorpresa ancora una volta la ragazza, l’ha afferrata trascinandola in un luogo appartato dove, mentre il complice la teneva ferma, lui l’ha costretta a baciarla mordendola in più parti del corpo. Quest’ultimo episodio, seguito dopo soli due giorni, dall’ennesima irruzione a scuola del giovane che totalmente in preda all’ira ingaggiava uno scontro verbale con il personale dell’istituto che ha nuovamente richiesto l’’intervento delle forze dell’ordine, ha indotto la giovane a interrompere gli studi ed a cercare ospitalità presso l’abitazione di alcuni parenti temendo ulteriori situazioni di pericolo, nonché a confidare il tutto ai genitori e alla psicologa della scuola, decidendo di denunciarearabinieri  il dramma vissute.  I militari,  raccolte tutte le testimonianze, hanno riferito l’esito degli accertamenti alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme che, in considerazione dei gravi fatti esposti, della pericolosità del soggetto e della possibilità del reiterarsi dei reati, ha nello stesso giorno emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti del giovane, a firma del sostituto procuratore della Repubblica, Domenico Galletta. Contestualmente, hanno deferito in stato di libertà due dei complici allo stato identificati, uno dei quali minorenne. Il giovane,  fermato nella tarda serata di ieri, è stato tradotto presso il carcere di Lamezia Terme.

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