Comunali 2011. Il Pulmino del Cambiamento di Massimo Canale a Villa San Giuseppe e Pettogallico

Reggio Calabria. Costa o collina, fa lo stesso. Zona moderna urbanizzata o area antica rurale, non fa alcuna differenza. Il conducente del Pulmino del Cambiamento, Massimo Canale e il suo equipaggio, come dimostrato in quasi un anno di visite nelle diverse realtà cittadine, non bada molto alla cartina geografica. Catona o Paterriti, Bocale o Ortì, Archi o Sbarre, poco conta. Il candidato sindaco e il suo team, infatti, non guardano alle distanze o alla difficile accessibilità dei luoghi, ma ai problemi e alle prospettive di sviluppo dei territori, così come alle esigenze e alle aspirazioni dei rispettivi abitanti. Una vocazione ormai consolidata, quella di Massimo Canale, a prendere direttamente visione di criticità e risorse e a dialogare con la gente, che ha avuto un’ulteriore dimostrazione venerdì pomeriggio con la diciannovesima tappa del Pulmino del Cambiamento, quella di Villa San Giuseppe e Pettogallico. Il giro dell’aspirante fascia tricolore e dei suoi sostenitori è iniziato da Villa San Giuseppe, gradevole balcone sullo splendido panorama della parte finale della Vallata del Gallico e dello Stretto di Messina. Lì Massimo Canale ha visitato il Centro didattico dell’ecomuseo della vallata del Gallico, struttura che conserva testimonianze di un inestimabile patrimonio ambientale-paesaggistico-enogastronomico-storico ed ha incontrato Maurizio Malaspina dell’associazione “La Cartiera” ed altri rappresentanti del mondo associazionistico del comprensorio. A loro, in generale, ha illustrato l’impegno profuso in questi mesi a bordo del Pulmino per progettare un recupero del rapporto tra periferie e centro e la loro valorizzazione. Canale ha espresso la volontà di soddisfare la necessità di garantire elementi di vivibilità agli abitanti della vallata alla quale va affiancata quella della concretizzazione del suo straordinario potenziale. Inevitabile, dopo la visita dell’esposizione naturalistico-rurale-artigianale, la riproposizione da parte di Massimo Canale di una sua considerazione già espressa nelle altre tappe collinari e rappresentata dal desiderio di potenziare, attraverso misure come quelle relative a viabilità e servizi, un entroterra che è innanzitutto custode della nostra identità e può anche essere volano di crescita socio-economica-culturale. Il mezzo condotto da Massimo Canale ha successivamente effettuato una breve sosta poco prima di arrivare a Pettogallico, precisamente nel punto dove il signor Antonino Laganà è stato ucciso da una frana lo scorso marzo. Una sosta attraverso la quale l’equipaggio del pulmino ha potuto constatare una fragilità idrogeologica del comprensorio riscontrabile in diversi punti. Tra questi c’è l’entrata di Pettogallico, piccolo borgo ufficialmente isolato lato mare e quindi non raggiunto dai mezzi pubblici, a causa di una frana che non è stata messa in sicurezza. Lì i resti dello smottamento sono stati rimossi dopo un periodo di reale isolamento ed oggi i veicoli passano nonostante il divieto, ma il mancato intervento sulla frana rende ancora pericoloso un transito che resta solo privato. Poco più avanti, alti problemi legati al flusso di acqua e fango. Tra le altre criticità segnalate da un gruppo di residenti, insieme ai quali Massimo Canale e il suo team hanno percorso a piedi il paese, c’è quello dell’assenza di fogne, grave ed inconcepibile carenza che genera una fuoriuscita di maleodorante liquido anche davanti ad abitazioni e dentro i giardini coltivati. E, infine, quello della necessità di uno svincolo che colleghi direttamente Pettogallico con la Gallico-Gambarie.

Comitato promotore “Per Massimo Canale Sindaco di Reggio Calabria”

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