Elezioni Comunali e Provinciali. Il comizio conclusivo di Massimo Canale e Giuseppe Morabito

Reggio Calabria. “People have the power” è la colonna sonora. C’è grande attesa all’Arena “Ciccio Franco” in cui si sono dati appuntamento tutti gli elettori di Massimo Canale, candidato sindaco, e Giuseppe Morabito, candidato alla presidenza della Provincia nonché presidente uscente. Sullo sfondo del tramonto dello Stretto tutti aspettano l’incoraggiamento finale.
E’ Morabito a prendere subito la parola: “Questa campagna elettorale ci ha visti impegnati in prima linea al fianco della gente di questa città. Ho fatto il giro di tutti i comuni per dare conto ai cittadini di quanto è stato finora, dove e come sono stati investiti i nostri soldi. La gente ha apprezzato la nostra coerenza e il nostro interesse. Vogliamo farci carico insieme ai cittadini dei problemi della città. I discorsi complicati e contorti sono propri di chi non deve o non vuole farsi capire. Non è certo il Polo Civico il nuovo che avanza mentre il centro destra si propone come una novità, come se fino a questo momento fosse ibernato e non politicamente presente e attivo all’interno dell’amministrazione. Voglio ricordare che il facente funzione Raffa in questo periodo ha dovuto fare i conti con l’opposizione della stessa maggioranza a cui appartiene. Oggi parla dell’immobilismo della Provincia, ma quali progetti sono stati portati a termine dal Comune? Siamo convinti che ci sarà ancora il centro sinistra a governare, ma non perché ci sentiamo migliori degli altri, bensì perché ci muoviamo nella consapevolezza che i cittadini non abbiano bisogno di venditori di sogni ma di persone pronte a condividere con loro la vita della città. La nostra credibilità consiste nelle cose realizzate fino ad oggi e nel nostro programma elettorale. E’ il sunto dei nostri cinque anni di governo e l’impegno che ci assumiamo davanti al popolo sovrano per i prossimi cinque anni. Agli altri lasciamo gli slogan. Noi andiamo avanti”.
Coerentemente con lo stile che ha caratterizzato la campagna elettorale dei due candidati di centro sinistra, vengono invitati a salire sul palco lo studente Giovanni Cordova, il dottore Cozzupoli, la professoressa Giuseppina Foti, la sindacalista Cgil Elisa Gambello. Hanno voluto dare il loro contributo, ognuno secondo la propria esperienza e maturità. Giovanni ha solo 21 anni ma ha voluto ricordare Falcomatà. L’Arena esplode di commozione, si alza in piedi carica dell’emozione del ricordo della tragica scomparsa del sindaco e della nostalgia della Primavera di Reggio.
Arriva, infine, Canale a prendere la parola: “Questa sera vogliamo ripartire dall’Arena, uno dei luoghi che ci hanno strappato con l’idea che cambiando il nome delle cose si possa anche cambiare la loro storia. Abbiamo fatto un percorso ad ostacoli che ci ha reso, con il tempo, sempre più forti. Abbiamo cercato di scrivere il futuro della città con la partecipazione dei suoi stessi cittadini. Nel corso di questo intenso anno di campagna elettorale abbiamo anche cercato di fissare alcuni paletti. Primo fra tutti quello della trasparenza amministrativa che dev’essere realizzata, in primo luogo, attraverso delle regolari assunzioni. Il lavoro è un diritto, non un favore. La trasparenza amministrativa consiste anche nella chiarezza di un bilancio comunale che sia comprensibile per tutti. Di questo buco vogliamo farci carico perché rappresentiamo la classe dirigente di questa città. Reputo pertanto inopportune le considerazioni di chi ritiene che ci siano delle responsabilità personali e non politiche, soprattutto perché se è di persone che si parla il riferimento è all’unica persona che non c’è più. Dietro la città da cartolina che ci è stata propinata per tutti questi anni esiste anche la città normale, la città degli ultimi. Esiste una nuova categoria di poveri ed è per questo che dobbiamo ripartire dal welfare. Ho attraversato, in quest’anno, le paure della città e ho capito che sarebbe bastato poco per provvedere ai disagi della città, magari uno spettacolo in meno e un servizio sociale in più. Crediamo che tutto questo debba appartenere alla cultura di una città e alla sua crescita. Bisogna ripartire dal costruire un legame forte con le nostre origini, un legame che va ben oltre l’idea della città metropolitana che tentano di propinarci da anni. C’è una generazione nuova, più consapevole, che si sperimenta, si indispettisce e che crea forme sempre nuove di democrazia e di partecipazione. Ci sono i ragazzi che emigrati che hanno gli occhi lucidi ogni volta che lasciano la loro città, una città che non riesce ad offrire loro nulla. Il mio sogno è che questi ragazzi abbiano la possibilità di partire per tornare ancora più forti di come li avevamo lasciati. Dobbiamo ritrovare il senso della comunità perché esiste una Reggio migliore. A partire da martedì cominceremo ad avvicinarci a Palazzo San Giorgio a bordo del pulmino del cambiamento. Vogliamo vincere e vogliamo che questa non sia solo una nostra vittoria, bensì la vittoria di un popolo”.
E’ l’incoraggiamento finale che tutti aspettavano, è ovazione all’Arena dello Stretto. Mentre la folla si riversa intorno al palco per salutare Canale e Morabito dall’impianto stereo parte l’ultima canzone: “ma il cielo è sempre più blu”.

Giulia Polito

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