“Un Carabiniere nella lotta alla ‘ndrangheta” esposto nel Salone internazionale del libro a Torino

Reggio Calabria. “Un Carabiniere nella lotta alla ’ndrangheta” di Cosimo Sframeli e Francesca Parisi, edizione Falzea, è stato presentato ed esposto nel Salone internazionale del libro, a Torino, nello stand della Calabria.
Impostato metodologicamente dagli autori con elegante e delicata sensibilità, il libro, fondamentalmente, si distingue per essere “unico e singolare nel suo genere” . Così è stato definito. Unico, nel senso che è assolutamente originale, non ha precedenti, non se ne riscontrano nel pur ricco panorama editoriale nazionale, non esistono pregresse esperienze di riferimento. E’ la prima volta, infatti, che la lettura e la rappresentazione di uno spaccato della società calabrese degli anni ottanta, funestati dalla barbarie della ’ndrangheta ma segnati dalle chiare ed efficienti risposte dello Stato, sono di stampo endogeno, vengono, cioè, compiute da operatori impegnati direttamente nel sistema investigativo quali, appunto, Sframeli e Parisi. Singolare nel suo genere, a leggere bene il volume, ci si accorge agevolmente che, dal punto di vista stilistico, esso sfugge a una rigida, schematica, fredda, tradizionale catalogazione letteraria, dal momento che le linee di demarcazione tra il taglio storico, cronachistico, dell’inchiesta giornalistica e del romanzo poliziesco sono così labili che non si sovrappongono ma, pur coesistendo, interagiscono, si fondono e si armonizzano al punto da non riuscire a comprendere dove finisca l’uno e dove iniziano gli altri tre e viceversa. Ne deriva non una meccanica addizione di tecniche e metodi espressivi (storici, cronachistici, ecc.), ma una gestal, un modello letterario, cioè, nuovo e diverso, che, pur comprendendoli, li supera e li oltrepassa. Tutto ciò consente una lettura facile e fluida, sostenuta, peraltro, dall’equilibrato e proficuo rapporto tra parola ed immagine. Tra logos ed ikon, considerate come species dell’unico genus, non vi è dicotomia, né contrapposizione, né supremazia da parte dell’una sull’altra e viceversa. Vi è, invece, un rapporto osmotico di complementarietà e di interdipendenza, pur nell’ambito dell’autonomia funzionale di ciascuna di esse. E così la parola racconta, spiega, è didascalia, induce alla riflessione, mentre l’immagine, lungi da rivestire un ruolo accessorio, ridondante, tale da abbellire e rendere più accattivanti le pagine del libro, suscita, grazie all’efficace immediatezza del suo apparato linguistico, sensazioni ed emozioni di segno positivo.
Per ricordare, il libro è stato presentato presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria dal Colonnello Pasquale Angelosanto, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, e dal Professor Alessandro Manganaro, alla presenza degli autori: Luogotenente Cosimo Sframeli, Comandante della Stazione Carabinieri di Reggio Calabria Principale e Francesca Parisi, in servizio presso il Comando Stazione Carabinieri di Reggio Calabria Principale. Hanno preso la parola i P.M. di Locri dell’epoca, il dott. Carlo Macrì ed il dott. Ezio Arcadi.

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