I figli dei dipendenti della Leonia: “Siamo stanchi di vedere i nostri genitori implorare gli stipendi dovuti”

Reggio Calabria. Siamo figli di dipendenti della Leonia e condividiamo ogni singola parola della lettera scritta dai dipendenti della Multiservizi, comprendendo i loro disagi, che anche noi siamo costretti a sopportare. C’è poco d’aggiungere. Possiamo solo affermare che, non menzionando tutti gli stipendi percepiti ogni due o tre mesi durante l’anno e l’ultima mensilità, erogata nei mesi precedenti le elezioni, abbiamo assistito ad una vuota promessa svanita insieme ai voti. Pertanto avendo notato che, nei giorni post-elettorali, vengono pubblicati tanti annunci relativi a soluzioni immediate per problematiche futili e banali e nessuna riguardante i salari di persone oneste, ma lese, che lavorano dignitosamente e umilmente, riusciamo a dire solamente di provare vergogna di vivere in una città “bella di facciata, ma mal amministrata”. Siamo stanchi di dover vedere i nostri genitori stringere i denti, pur lavorando, e sopravvivere tra una scadenza e l’altra, tra pignoramenti e affitti da pagare. Noi siamo figli di persone umane e non di bestie. Vogliamo solo rivolgere le nostre parole ai nuovi politici, a capo di una città che sicuramente può dare di più,  grazie soprattutto al lavoro dei nostri padri o madri: lo stipendio è un diritto (il diritto alla retribuzione del lavoro è tutelato direttamente dalla nostra Carta Costituzionale ex art. 36 oltre che dall’art. 2099 del Codice Civile) e non è qualcosa che deve esser implorato.

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