Curinga. La storia della Calabria nel neolitico in mostra al Pigorini di Roma

Roma. “Ha suscitato in me profonda emozione poter ammirare, nella prestigiosa cornice del Museo Nazionale etnografico preistorico ‘Luigi Pigorini’ di Roma, le pregevoli riproduzioni dei manufatti del Neolitico, i cui frammenti sono stati rinvenuti ad Acconia di Curinga, nel catanzarese”. E’ quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, che ha presenziato, stamani, all’inaugurazione della mostra ospitata nella “Sala delle Scienze” del Museo “Pigorini” e che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 8 luglio.
“Di grande valenza scientifica, la ricerca di archeologia sperimentale curata dall’associazione lametina guidata dalla professoressa Vincenzina Purri Siviglia. Grazie a un accurato lavoro di ricostruzione realizzato utilizzando le più innovative e sofisticate tecnologie, la Calabria neolitica – ha sottolineato il presidente Talarico – è da oggi in vetrina in uno dei Musei più importanti. Come calabrese, devo dire, è stato per me motivo di orgoglio, ricevere da autorevoli studiosi, significativi apprezzamenti per il lavoro svolto dai nostri corregionali”.
All’inaugurazione della mostra hanno preso parte i Soprintendenti ai Beni archeologici del Lazio e della Calabria, rispettivamente Luigi La Rocca e Simonetta Bonomi; l’archeologo Roberto Spadea, il professor Antonio Oliva del Dipartimento di Fisica dell’Unical e il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro, Salvatore Saccà. Presenti all’evento anche Elena Lattanzi, già Soprintendente ai Beni archeologici della Calabria, il Sindaco di Curinga, Domenico Pallaria e l’ingegnere Rocco Purri, curatore dell’allestimento nonchè autore della pubblicazione “Il Neolitico a Piano di Curinga”.

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