La posizione delle Acli sui referendum del 12 e 13 giugno

Reggio Calabria. Di seguito una nota delle Acli di Reggio Calabria.

Il 12 e 13 giugno gli italiani saranno chiamati ad esprimersi, attraverso lo strumento dei referendum, su quattro quesiti. Con il loro voto, i cittadini decideranno se conservare o abrogare la legislazione sul ritorno all’energia nucleare, sulla privatizzazione della gestione dei servizi pubblici, e in particolare delle risorse idriche, e sul legittimo impedimento. Le Acli, pur considerando il referendum abrogativo uno strumento incompleto e insufficiente da solo a governare le grandi questioni che sempre più spesso si pongono all’attenzione dell’agenda politica, lo ritengono un passaggio fondamentale verso la democrazia partecipativa: l’esercizio del diritto di voto dei cittadini deve essere il punto di partenza per un dialogo fecondo sui temi che riguardano l’Italia e il suo futuro. Per questo le Acli invitano tutti i cittadini a recarsi alle urne il 12 e il 13 giugno ed esprimono l’indicazione a sostenere quattro sì sui quesiti proposti.

I referendum sull’acqua

La nostra indicazione sui due quesiti che riguardano la gestione dei servizi idrici è per due Sì. Sull’acqua si gioca, infatti, una partita importantissima, vitale, per il futuro. L’acqua è un bene comune, non un bene economico. Essenziale alla vita, l’acqua è un diritto, e non un bisogno da soddisfare secondo le regole del mercato e del commercio. Come afferma la Caritas in Veritate, “E’ necessario, pertanto, che maturi una coscienza solidale che consideri l’alimentazione e l’accesso all’acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni”. Se l’acqua è un bene comune, e usufruirne è un diritto universale e inalienabile degli uomini, non si possono e non si devono ricavare profitti dalla sua distribuzione.

Il referendum sul nucleare

Pur considerando il quesito troppo parziale per indicare una linea di indirizzo politico sul tema delle risorse energetiche – cruciale per il futuro del Paese – oggi, di fronte alla necessità di scegliere, le ACLI invitano a votare SI’ al quesito referendario per l’abrogazione delle norme che disciplinano il ritorno al nucleare. Riteniamo il sì una scelta di buon senso, in particolare dopo i fatti del Giappone, dettata dal principio di precauzione che vale per noi in tutte le questioni nelle quali è in gioco il rapporto tra tecnica e vita. È necessario, oggi, fermarci a ragionare, considerare con attenzione le tecnologie e gli strumenti attualmente a disposizione, valutare l’impatto dell’atomo sull’ambiente e affermare che allo stato attuale i rischi sembrano prevalere sui benefici di un ricorso all’energia nucleare. Inoltre, è per noi fondamentale l’elaborazione di una diversa strategia energetica, un piano a lungo termine che passi attraverso un ragionamento sulle energie rinnovabili e sul risparmio energetico.

Il referendum sul legittimo impedimento

Sul legittimo impedimento votiamo SI’. Sebbene il nostro Paese possa aver bisogno di garanzie per le alte cariche istituzionali, non può essere una legge ordinaria a introdurle attraverso una forzatura della maggioranza di governo. E’ necessaria, invece, una legislazione costituzionale approvata a larga maggioranza. Ma soprattutto, in un momento di difficoltà condivise dalle famiglie e dai cittadini, con il nostro sì esprimiamo tutta la nostra contrarietà ad un’azione politica che ha posto questo tema al centro dell’attenzione per mesi interi, a scapito dei reali bisogni dei cittadini

 

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