Palermiti. Uccise a botte la moglie: confermata in Appello la condanna a 9 anni e 4 mesi

Palermiti (Catanzaro). E’ stata confermata in Appello la condanna a nove anni e quattro mesi di carcere inflitta al 55enne di Palermiti, Guido Gulla, giudicato responsabile dell’omicidio preterintenzionale della moglie, Maria Egidia Truglia. La donna, hanno sentenziato i giudici, perse la vita dopo essere stata massacrata di botte dal marito nella notte a cavallo tra il 13 ed il 14 ottobre del 2002. Pienamente ribadita, dunque, la responsabilità dell’uomo, condannato, come al termine del primo grado, anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla sospensione della potestà  genitoriale per la durata della pena ed al  risarcimento dei danni alla parte civile. L’omicidio si consumò in casa dei genitori della vittima. Poco dopo il delitto, Gulla, nato a Palermiti, ma trasferitosi a Nervino, a poca distanza da Milano, fu individuato dai carabinieri a Montauro mentre camminava lungo una strada che lo avrebbe condotto alla stazione ferroviaria da dove, a bordo di un treno, sarebbe rientrato in Lombardia. I militari dell’Arma si insospettirono proprio in ragione del fatto che, l’uomo aveva lasciato l’abitazione nella delicata fase in cui si tentava di riscostruire le cause del decesso della moglie, il cui corpo senza vita era ricoperto di ecchimosi. Nel corso delle indagini, poi, furono raccolti diversi indizi che condussero gli inquirenti verso la presunta responsabilità del marito con cui la donna, peraltro, aveva ormai da tempo un pessimo rapporto fatto di continue liti.

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