Piantagione di canapa sequestrata dalla Guardia di Finanza tra i boschi di Decollatura

Catanzaro. Prosegue incessante l’attività di controllo del territorio delle fiamme gialle lametine del comando provinciale della guardia di finanza. Nell’ambito dell’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, l’intensificazione dei servizi finalizzati alla repressione dell’illecita coltivazione di canapa indiana, che proprio in estate può raggiungere elevati ritmi di crescita e raccolta, ha permesso ai “baschi verdi” del gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme di sequestrare una intera piantagione, in località “Gesariello” del Comune di Decollatura, costituita da 176 piante alte oltre 1 metro. Gli arbusti erano coltivati ed abilmente occultati tra la folta vegetazione dei boschi autoctoni su una superficie montana impervia e non facilmente raggiungibile.
I finanzieri si sono fatti strada tra i rovi e la fitta vegetazione ed hanno scoperto la preziosa coltivazione, opportunamente occultata alla vista di curiosi, ma che non è sfuggita alle ricerche ed all’occhio esperto dei militari. In particolare, sono state rinvenute 45 piante tagliate ed in fase di essiccazione e 131 ancora in corso di coltivazione. Le piante, infatti, erano a dimora in ordine sparso, sotto grandi alberi ed accanto a vegetazione di colore simile, in posizione assolata ma scrupolosamente protette e non visibili al passaggio di occasionali cercatori di funghi o turisti della montagna. Inoltre sono state condotte ricerche di ulteriori piantagioni nelle zone limitrofe mediante personale a terra e con il supporto di un elicottero nh-500 della sezione aerea della guardia di finanza di Lamezia Terme, mentre proseguono le attività volte a identificare gli ignoti “coltivatori”.
Al termine delle operazioni di sequestro, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Lamezia Terme, le piante sono state estirpate e dopo un doveroso campionamento, la restante parte è stata distrutta. Complessivamente dalla piantagione, dopo l’essiccazione, si sarebbero ricavati circa 88 kg di sostanza stupefacente (pari a circa 176.000 dosi) che, sul mercato dello spaccio, avrebbero fruttato oltre 800 mila euro.

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