Vendita del patrimonio edilizio. Energia Pulita: “Sati è uno strumento di potere che non garantisce trasparenza”

Reggio Calabria. Di seguito una nota del movimento Energia Pulita.

Cercare di fare cassa prima possibile nel tentativo di arginare la situazione difficoltosa in cui versano le casse comunali vendendo le case popolari è l’ennesima “genialata” di questa Amministrazione Comunale. Peccato che le case popolari sono abitate da persone, famiglie intere, molte delle quali vivono in stato di effettiva difficoltà economiche. L’obiettivo di questa Amministrazione è chiaro: coprire i buchi finanziari causati da irresponsabilità politiche ben precise andando a scavare nelle tasche dei reggini. Se è vero che i cittadini occupanti gli alloggi entro 45 giorni devono esercitare il loro diritto di prelazione versando subito una caparra e procedendo alla richiesta di acquisto, ci chiediamo che cosa ne sarà di tutte quelle famiglie che soldi per caparra e acquisto immediato, in soli 45 giorni, non ne hanno proprio. Come farà una famiglia che presumibilmente vive in difficoltà economiche oggettive a recuperare la somma di denaro necessaria per procedere all’acquisto della propria casa in soli 45 giorni? Un tempo così ristretto è inadeguato persino per accedere a un mutuo. Ma soprattutto, chi potrà acquistare tutti questi immobili? Riuscirà il mondo imprenditoriale sano della nostra città ad acquistare immobili in un momento di crisi? E’ invece plausibile pensare che chi possiede ingenti capitali per poter acquistare immobili in un momento di crisi sia proprio la ‘ndrangheta. Dunque, come sarà salvaguardato il diritto di ciascun inquilino di poter continuare ad abitare la propria casa? Se le famiglie assegnatarie degli alloggi non avessero la disponibilità economica per rilevare la propria casa dovranno trattare direttamente con l’ormai famosa SATI, ovvero una società privata (sulla cui composizione nutriamo notevoli dubbi) e non con l’ente comunale (come invece prevede la legge), senza alcuna tutela da parte di quest’ultimo. E’ ragionevole credere inoltre che la società privata SATI abbia tutto l’interesse di adeguare il canone d’affitto alle logiche del libero mercato e non calmierarlo, come avviene quando il proprietario è l’ente comunale. Ma l’aspetto che ci appare ancora più inquietante è il ruolo della SATI srl, Società di Attrazione Investimenti, gestita dall’amministratore unico Ivano Nasso. Ci chiediamo nuovamente quale sia il ruolo della SATI, se è vero che, in una fase transitoria, potrebbe diventare addirittura proprietaria degli immobili, per poi procedere alla messa in vendita e se dovrà svolgere azioni di intermediazione immobiliare – con tutto ciò che ne consegue in termini di incarichi, assunzioni e consulenze, o cosa altro. Intravediamo il rischio concreto che SATI diventi un vero e proprio strumento di potere nelle mani di pochi, ancora una volta, senza un briciolo di trasparenza. E’ necessario porre in atto tutte le misure previste dalla vigente legislazione volte a garantire la salvaguardia del patrimonio immobiliare e a tutelare i cittadini che si trovano in un breve arco di tempo a fronteggiare una situazione complessa sotto il profilo reddituale e burocratico.Per questo ci uniamo alle richieste già avanzate dall’opposizione in Consiglio comunale e riteniamo urgente la formazione di un Consiglio d’Amministrazione all’interno della SATI, l’annullamento di un termine perentorio per far valere il proprio diritto di prelazione sugli immobili da parte di chi li abita e la regolamentazione preventiva delle procedure di dismissione del patrimonio edilizio, al fine di garantire massima trasparenza e tutelare i diritti degli inquilini degli alloggi.

 

 

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