Il Movimento “Se non ora, quando?” di Reggio aderisce allo sciopero generale della CGIL contro la manovra

Reggio Calabria. Di seguito una nota del comitato “Se non ora quando?”.

L’esigenza di una forte e visibile manifestazione di dissenso contro ciò che stiamo sopportando è ormai improrogabile. Ce lo hanno insegnato le migliaia di donne, di diverse estrazioni culturali, che hanno riempito le piazze con una rigenerante voglia di partecipazione sociale, al grido di “Se non ora, quando?”, riunite sotto l’unica bandiera della loro dignità. Ce lo hanno insegnato migliaia di studenti, di ricercatori, di precari, costretti a scendere per le vie delle città italiane, per riprendersi ciò che gli è stato, colpevolmente, tolto: la speranza nel futuro. Lo hanno ribadito le tante persone che si sono mobilitate in difesa della scuola pubblica e della Costituzione. Ora, più che mai, è il momento di farsi sentire, di farsi vedere. Già il 14 luglio 2011 il Movimento Nazionale aveva manifestato davanti a Montecitorio per “non farsi scippare il futuro” mentre nelle stesse ore a New York era in corso la presentazione del rapporto ombra sulla disuguaglianza di genere in Italia, in margine alla sessione internazionale della Convenzione Cedaw (Onu, Committee on the Elimination of Discrimination against Women), con la denuncia di quanto il nostro Paese su questo avanzi verso il passato Questa manovra ha sottratto al welfare 4 milioni di euro derivanti dall’equiparazione dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego e che erano destinati a politiche di conciliazione, inclusione delle donne nel mercato del lavoro, assistenza e cura. Ma non solo, i tagli agli enti locali consentiranno restrizioni nei servizi pubblici destinati alle politiche al femminile, favorendo anche le giustificazioni di quel malgoverno delle amministrazioni che, come Reggio Calabria, non hanno le casse a posto. L’Istat dice che sono 800.000 le donne costrette a lasciare il lavoro dopo la maternità tra dimissioni in bianco e assenza di servizi; 800.000 le donne lasciate sole, proprio le stesse che hanno regalato a questa manovra estiva, senza crescita e futuro, quel tesoretto accumulato attraverso i risparmi conseguiti dall’aumento dell’età pensionabile nel settore pubblico che si dicevano destinati ai servizi. Il Movimento Nazionale SNOQ aderisce allo sciopero e promuove tutte le iniziative e le mobilitazioni contro la Manovra “non solidale e diseguale!” Il movimento SNOQ di Reggio Calabria sarà presente per ricordare a tutti, parti sociali, istituzioni, partiti e sindacati stessi che questa manovra conferma che l’Italia è diventato un paese sempre meno per donne, quindi sempre meno ospitale per tutti: (già slogan della manifestazione del 13 febbraio 2011). Ogni giorno si lavori tutti – noi lo faremo – per renderlo eguale e giusto, ognuno nei propri territori Non esistono attenuanti per chi deciderà di stare passivamente ”alla finestra”. Noi donne non lo faremo, e nonostante le molte perplessità saremo in piazza, come siamo abituate a fare, partecipando attivamente con le forme di protesta costituzionalmente garantite.

 

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