Catanzaro. Banco del Mutuo Soccorso, ovvero, apoteosi di un evento memorabile

Catanzaro. Resterà certamente una serata indimenticabile l’apertura della rassegna “Settembre al parco”, promossa dall’Amministrazione provinciale di Catanzaro, affidata al Banco del Mutuo Soccorso, gruppo storico del rock progressivo italiano che assieme alla PFM e a Le Orme ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale italiano e internazionale. Tra i fans provenienti da ogni parte della Calabria che gremivano il parco della biodiversità per ascoltare il rock della mitica band fondata nel 1969 da Vittorio Nocenzi, all’epoca enfant- prodige, oggi pianista e tastierista dai virtuosismi che regalano magiche atmosfere, non poteva mancare la rappresentanza di tanti amanti del prog giunti per l’occasione da Vibo Valentia, da Soriano Calabro e da altri paesi della provincia. Un successo che ha coinvolto inevitabilmente la presidente della provincia di Catanzaro, Vanda Ferro che come una star in mezzo a tanti giovani ha ribadito il suo impegno a sostegno delle iniziative culturali nella città capoluogo della Calabria. Applausi a scena aperta, quando la magnifica voce di Francesco Di Giacomo ha intonato alcuni tra i brani più rappresentativi del concept album Darwin: l’evoluzione, la danza dei grandi rettili, 750000 anni fa l’amore. Diversi i quarantenni assiepati in platea che tenevano tra le mani il disco come una reliquia. Per non parlare di Rip (Requiescat in pace), il ragno, lontano da, che hanno fatto salire il tasso di adrenalina di giovani e meno giovani in preda ad una esaltazione collettiva davanti al palco, intenti a seguire con le mani la base ritmica del fantastico duo Maurizio Masi (batteria) e Tiziano Ricci (basso). Due in particolare sono stati i momenti in cui il concerto ha registrato l’apogeo. Il primo quando Di Giacomo ha ricordato il volontario di Emergency rapito in Sudan, Francesco Azzarà. Un uomo che ha deciso di spendersi per gli altri dimostrando quanto è importante aiutarsi l’uno con l’altro anziché combattersi. Non a caso nella speranza di un suo imminente ritorno a casa il gruppo ha voluto dedicargli Moby Dick, brano simbolicamente allegorico che ricorda, per dirla con le parole pronunciate da Di Giacomo nel mitico concerto di Torre di Ruggiero del 1986, come alcuni uomini partono prima dell’alba con le loro barche sfidando i pericoli del mare, mentre le loro donne la sera aspettano impazienti al molo nella speranza che essi ritornino presto per poterli riabbracciare. Questo è certamente l’augurio migliore per Francesco Azzarà affinché possa rivedere al più presto la sua famiglia e ritornare tra la sua gente di Calabria, esempio da imitare per quanti credono in una cultura cosmopolita e senza barriere. L’altro momento entusiasmante è stato immortalato da flash e telecamere quando la chitarra di Filippo Marcheggiani ha scandito le prime note della celebre ballata Non mi rompete, momento che ha sancito l’apoteosi di questo evento. Il pubblico affascinato e in delirio ha prontamente assimilato l’energia trasmessa dall’alchimia di voce e suoni (impreziosita dai fiati di Alessandro Papotto) cantando a squarcia gola i meravigliosi versi di questo intramontabile brano, partecipando attivamente alla grande festa della solidarietà, frutto dell’incontro tra diverse generazioni che hanno gradito lo spettacolo e il suo motivo dominante. Non è mancato un pensiero per Rodolfo Maltese, assente per malattia, con gli auguri di pronta guarigione e per tutti gli ammalati dell’Ospedale Pugliese che si ritrovano ad affrontare la sfida più dura. Dopo i saluti al termine del concerto, la band entusiasta per l’accoglienza ricevuta ha ringraziato i calabresi per il calore manifestato anche in questa occasione. Non è stato certamente facile per i musicisti (acclamati a gran voce dalla folla) guadagnare lo spazio adiacente il backstage. Bagno di folla inevitabile per tutti. Foto, autografi sui dischi in vinile e i C D, interviste per la stampa, domande e curiosità di ogni genere. Tra le foto più belle spicca quella della presidente Ferro, raggiante, con Nocenzi e Di Giacomo letteralmente braccati anche da vent’enni che li hanno trattenuti per più di un’ora per foto ricordo e scambi di opinioni su vari temi culturali del momento, ringraziandoli della loro disponibilità e per la generosità che li contraddistingue da sempre. Tra le foto non potevano mancare gli scatti di tantissimi fans del vibonese, che hanno voluto ricordare a Nocenzi, Di Giacomo e compagni l’apoteosi dei tanti concerti del mitico gruppo romano, da tempo in giro per le città calabresi.

Martino Michele Battaglia

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