Inizio dell’anno scolastico. Il messaggio del sindaco Arena

Reggio Calabria. Il testo integrale del messaggio formulato in occasione dell’avvio dell’anno scolastico dal sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena e rivolto ad alunni, docenti, dirigenti e personale della scuola.

“In occasione dell’inizio delle lezioni per l’anno scolastico 2011-2012, voglio porgere a tutti gli alunni, i docenti, i dirigenti, il personale della scuola un saluto che vuole andare al di là della semplice occasione. Vorrei infatti che per tutti voi questo sia un anno di traguardi, di soddisfazioni, di impegno; vorrei che questo si svolgesse in un ambiente il più possibile decoroso e accogliente, e faremo in modo, con il vostro aiuto, che ciò sia. Agli allievi voglio raccomandare l’impegno: gli anni della scuola sono davvero importanti, i più importanti, perché adesso imparate ad essere quello che sarete da grandi. Se volete che le cose intorno a voi migliorino, dovete cominciare proprio da voi stessi, dalla cura dell’ambiente scolastico, che è di tutti, dal rispetto verso i vostri insegnanti ed i vostri compagni, che sono i vostri fratelli e sorelle scolastici. Un particolare pensiero voglio rivolgerlo ai bambini che per la prima volta varcano la soglia di una scuola: so bene quanto timore e quante attese sono in ciascuno di voi! Vi auguro che ben presto possiate superare questo smarrimento e che vi sappiate ben indirizzare per un ciclo scolastico pieno di soddisfazioni, sicuri che sarete in questo aiutati da tutti quelli che vi guidano e vi stanno accanto. Anche ai ragazzi per cui questo sarà l’ultimo anno scolastico voglio rivolgere un pensiero: spero che in questa vostra ultima fatica possiate raccogliere buoni frutti dell’impegno e dei sacrifici che avete prodotti fin qui; vi auguro che, nel futuro, siate sempre buoni testimoni del lavoro dei vostri insegnanti, della cura delle vostre famiglie e della nostra bella città, che spero possiate continuare a servire anche da adulti. Agli insegnanti va la mia gratitudine, per il loro lavoro spesso non adeguatamente riconosciuto: un grazie perché sapete che voi avete la responsabilità di formare i giovani all’uso della mente, alla critica costruttiva, alla idea libera, all’amore per la conoscenza. L’Amministrazione che guido saprà essere al vostro fianco, nelle vostre iniziative educative e come supporto al vostro sforzo primario, che è quello di agevolare la crescita sociale della nostra città e del nostro Paese. Ai Dirigenti scolastici, che ringrazio per la vicinanza e gli utili suggerimenti per il sempre migliore funzionamento delle nostre scuole, assicuro che sarà fatto tutto il possibile perché le Istituzioni scolastiche da loro dirette siano funzionali ad esigenze formative moderne e soddisfacenti. Conosco bene gli sforzi, la dedizione, l’impegno delle loro professionalità, e non permetterò che vengano sminuite o mortificate da un’azione distratta o addirittura negligente. Pure agli operatori scolastici, dai Dirigenti Amministrativi, al personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario, va il mio saluto e la mia gratitudine per l’opera quotidianamente spesa a favore dei nostri giovani concittadini; anche per loro l’assicurazione che saremo vicini per migliorare sempre di più il servizio assolutamente vitale cui siamo preposti. In conclusione mi piace aggiungere il testo di una lettera che, tanti anni fa, il presidente Statunitense Abraham Lincoln ha indirizzato al maestro di suo figlio: l’ho trovata molto attuale e toccante, e mi farebbe piacere se poteste leggerla anche voi:

“Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio. Quindi, maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere. Gli trasferisca l’insegnamento, ma con dolcezza, se può. Gli insegni che, per ogni nemico c’è un amico. Dovrà sapere che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri. Gli faccia però anche comprendere che, per ogni farabutto c’è un eroe, che per ogni politico disonesto, c’è un capo pieno di dedizione. Gli insegni, se può, che 10 centesimi guadagnati valgono molto di più di un dollaro trovato; a scuola, o maestro, è di gran lunga più onorevole essere bocciato che barare. Gli faccia imparare a perdere con eleganza e, quando vince, a godersi la vittoria. Gli insegni a esser garbato con le persone garbate e duro con le persone dure. Gli faccia apprendere anzitutto che i prepotenti sono i più facili da vincere. Lo conduca lontano, se può, dall’invidia, e gli insegni il segreto della pacifica risata. Gli insegni, se possibile, a ridere quando è triste, a comprendere che non c’è vergogna nel pianto, e che può esserci grandezza nell’insuccesso e disperazione nel successo. Gli insegni a farsi beffe dei cinici. Gli insegni, se possibile, quanto i libri siano meravigliosi, ma gli conceda anche il tempo di riflettere sull’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina. Gli insegni ad aver fede nelle sue idee, anche se tutti gli dicono che sbaglia. Cerchi di infondere in mio figlio la forza di non seguire la folla quando tutti gli altri lo fanno. Lo guidi ad ascoltare tutti, ma anche a filtrare quello che ode con lo schermo della verità e a prendere solo il buono che ne fuoriesce. Gli insegni a vendere talenti e cervello al miglior offerente, ma a non mettersi mai il cartellino del prezzo sul cuore e sull’anima. Gli faccia avere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli insegni sempre ad avere suprema fede nel genere umano e in Dio. Si tratta di un compito impegnativo, maestro, ma veda che cosa può fare. È un bimbetto così grazioso, ed è mio figlio.” (Abramo Lincoln).

Ancora un forte in bocca al lupo per il nuovo anno per voi tutti.

 

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