Sabato e domenica Rifondazione comunista raccoglie le firme per l’introduzione della tassa patrimoniale

Reggio Calabria. Rifondazione comunista annuncia con una nota la raccolta di firme per introdurre una tassa patrimoniale.

Per l’ennesima volta la crisi economica è l’utile pretesto che Governo e padroni usano per chiudere i conti con la classe lavoratrice di questo Paese, demolire lo stato sociale, i diritti acquisiti in decenni di lotte e la stessa democrazia. Il tutto per difendere privilegi e grandi ricchezze. La manovra economica approvata in questi giorni, che ha sorpassato i 54 miliardi di euro, rappresenta il più grande attacco che lavoratori e pensionati subiscono dagli anni cinquanta ad oggi. Ed è sulle loro spalle che governo e padronato intendono scaricare tutto il peso della crisi e della debolezza del capitalismo italiano. Nell’ennesima manovra di lacrime e sangue partorita dal governo Berlusconi, non c’è ombra di piano strutturale di rilancio dell’economia, tanto meno si riducono gli incentivi di cui il padronato italiano ha beneficiato e continuerà a beneficiare. Il contributo di solidarietà da far pagare ai super-ricchi e i roboanti annunci sulla lotta all’evasione fiscale (utili ossa da lanciare a Bonanni e Angeletti, fedeli cani da guardia del Cavaliere) si sono ridotti a un innocuo prelievo del 3% sui redditi superiori a 300mila euro. Provvedimento che riguarderà la bellezza di 36mila contribuenti. Non a caso Confindustria, dopo molte critiche applaude finalmente il governo. Nell’ultima versione della manovra, sono di fatto sparite anche le briciole che politici e parlamentari avrebbero dovuto versare in cambio dei loro ingiusti ed insensati privilegi. Al danno si aggiunge quindi la beffa per non dire l’insulto da parte di un governo che ha fatto del disprezzo verso i lavoratori il suo credo principale. L’enorme debito pubblico, nei piani dell’esecutivo, sarà coperto tagliando le pensioni e aumentando l’età pensionabile delle donne, azzerando tredicesime e liquidazioni nel pubblico impiego, diminuendo drasticamente i servizi sociali, aumentando l’Iva, cancellando di fatto i contratti nazionali e rendendo ancora più semplice per i padroni licenziare a proprio piacimento. E questi non sono che alcuni dei sacrifici che il governo impone a giovani, lavoratori, pensionati e alle loro famiglie. La proposta di Rifondazione Comunista è che questa crisi la paghi chi l’ha provocata. Quello che serve è una patrimoniale seria che, rastrellando fino a 200 miliardi di euro, contribuirebbe in maniera decisiva a ridurre il debito, riconquistare la fiducia dei mercati e, di conseguenza, abbassare in maniera consistente lo spread con i titoli tedeschi. Se messa a regime si libererebbero 9 miliardi di euro annui, tre volte il contributo che si spera di ottenere da una contro-riforma pensionistica, denaro utile per rilanciare l’occupazione e il salario. La politica non si fa solo nelle stanze dei partiti, ma anche e soprattutto nelle piazze. Una politica onesta e giusta che torni a parlare ai lavoratori e insieme ai lavoratori, che lo scorso sei settembre hanno risposto in massa all’appello della Cgil per lo sciopero ingiusta generale contro questa manovra. Per dare seguito a quella mobilitazione e continuare a dire no a una manovra ingiusta sabato 18 e domenica 19 Rifondazione Comunista sarà di nuovo in piazza. Raccoglieremo le firme per una petizione popolare per una politica economica diversa che si basi su :

• Tassa sui grandi patrimoni al di sopra del milione di euro;

• Lotta all’evasione fiscale anche con una sovratassa sui capitali che hanno usato lo scudo fiscale;

• Dimezzare gli stipendi delle caste e mettere un tetto agli stipendi dei manager;

• Dimezzare le spese militari e smettere subito la guerra in Afghanistan e Libia;

• Le aziende che delocalizzano devono restituire i finanziamenti pubblici;

• Blocco delle grandi opere inutili come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto e uso di quelle risorse per un grande piano di risparmio energetico, sviluppo delle fonti rinnovabili, riassetto del territorio.

Si potrà firmare a Reggio Calabria in Piazza Camagna sabato pomeriggio dalle 17 alle 20 e domenica mattina dalle 10 alle 13.

 

 

 

 

 

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