Università Mediterranea. L’intervento di Nicolò alla Facoltà di architettura, serve una politica di sviluppo sostenibile

Reggio Calabria. Ecco l’intervento del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria On. Alessandro Nicolò, in occasione della giornata conclusiva del Convegno nazionale “Paesaggio 150. Sguardi sul paesaggio Italiano tra conservazione, trasformazione e progetto in 150 anni di storia”, organizzato dal Dipartimento Oasi – Dipartimento di Progettazione per la città, il paesaggio e il territorio – Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.
«Collegare l’evoluzione del paesaggio a uno dei momenti più importanti della nostra storia, i 150 anni dell’Unità d’Italia, è una scelta suggestiva sì, ma oserei dire anche vincente. Un’operazione che ci aiuta a cogliere nel passato le tracce del nostro futuro, a risvegliare la nostra identità quale senso di appartenenza alla propria comunità.
Luogo di incontro e di incrocio, di memoria e di emozioni, di storie che lo hanno attraversato e popolato, il paesaggio racchiude e interpreta le sfide del futuro che ci appartengono fortemente da cittadini che amano la loro terra.
Il paesaggio è l’emblema di una politica per lo sviluppo del territorio in chiave sostenibile; di nuovi scenari e potenzialità che si innestano in un contesto di seria gestione e programmazione con l’obiettivo finale di consegnare ai nostri figli un futuro ricco di speranze e di prospettive. Ancora, è simbolo della modernizzazione e della competitività; della riscoperta dell’identità nella globalizzazione imperante; della progettualità e della pianificazione, intesi come parte integrante di quel fare rete e sistema quale contraltare all’improvvisazione.
Elemento di riqualificazione del territorio e dell’economia locale, il paesaggio è davvero patrimonio della collettività, immagine di un Paese che vi ritrova la memoria e le proprie radici. Ebbene, in questo contesto, il convegno nazionale organizzato dal Dipartimento Oasi dell’Università Mediterranea e arricchito da personalità di primissimo piano, coglie perfettamente nel segno.
Quello sguardo, di cui parla suggestivamente il titolo, diventa davvero la fotografia delle grandi trasformazioni che si sono succedute in 150 anni di storia italiana, che hanno subìto l’effetto di leggi, norme e direttive.
Un tema che s’inserisce nella piena attualità, proponendo modalità di conservazione e forme di intervento sostenibile, nella consapevolezza che tocca noi, rappresentanti delle istituzioni, inserire tutto questo nell’ottica di una crescita complessiva del sistema Paese.
In questo viaggio nell’universo-paesaggio tra passato e futuro, momento qualificante è il contributo della sezione del Cai. Un modo, di vedere da un’ottica tutta nostrana, il paesaggio quale bene e risorsa di un popolo».

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