Crisi del Trasporto pubblico locale: la Uil scrive al presidente Scopelliti per una riforma del settore

Reggio Calabria. Il segretario generale della Uiltrasporti Calabria Pino Bartolo ed il segretario regionale di settore Massimo Chiarella hanno inviato una lettera, di cui si riporta di seguito il testo integrale, al governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti per la definizione di posizioni comuni finalizzate al rilancio ed alla riforma del Trasporto pubblico locale alla luce dell’attuale e grave crisi del settore.

Il sistema dei servizi di Trasporto Pubblico Locale rappresenta come certamente Le è noto un elemento caratterizzante la qualità della vita della nostra comunità. Il settore è da sempre contrassegnato da un’eccessiva frammentazione delle aziende, con innumerevoli centri di costo che non favoriscono economie di scala indispensabili per aumentare la produttività e l’economicità nella gestione del servizio, soffre l’incertezza di un quadro normativo relativo all’affidamento dei servizi e la persistente difficoltà di continuità e adeguamento delle risorse necessarie a garantirne l’esercizio. In questo quadro di difficoltà, con le ultime manovre di aggiustamento del bilancio statale, si sono registrati ulteriori e notevoli tagli alle risorse disponibili per Regioni ed Enti Locali che stanno comportando seri problemi per il mantenimento dei livelli dei servizi e delle tariffe. Tenuto conto anche che le prospettive per il 2012 prefigurano un’ulteriore notevole riduzione delle risorse disponibili per il settore, con il conseguente aggravamento della condizione di crisi che rischia di pregiudicare la libertà di circolazione sul territorio. Per tutto quanto sopra riteniamo improcrastinabile un progetto di riforma dell’intero settore che veda coinvolti tutti gli attori istituzionali, le aziende e i lavoratori, volto a ridisegnare un sistema del trasporto pubblico locale in grado di competere con i modelli europei e affrontare la liberalizzazione, sostenuto anche da uno specifico strumento di gestione delle politiche attive del lavoro in un settore ove non esistono ordinari strumenti di sostegno al reddito. Per questa ragione, anche al tavolo per il rinnovo della contrattazione nazionale la scrivente ha sostenuto la necessità di individuare, ai sensi dell’articolo 2, comma 28, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e del decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e del Ministero del Tesoro del 27 novembre 1997, n. 477 d’intesa con le istituzioni, modalità e contenuti di un apposito strumento di sostegno sia per gli interventi immediati di gestione delle crisi, sia per la riorganizzazione del settore, proponendo di utilizzare a tal fine, almeno nella fase iniziale, le disponibilità del fondi FSE e FAS, affidando alla contrattazione la individuazione a regime di forme di finanziamento del sistema. A tal fine avevamo ipotizzato con le associazioni datoriali ASSTRA e ANAV, che rappresentano le nostre aziende, un percorso comune che impegnasse le parti alla individuazione di una linea di indirizzo da condividere con gli Enti locali e che potesse poi essere posta al Governo per le determinazioni utili a superare lo stato di crisi e gettare quindi le basi per far fronte ai processi di liberalizzazione previsti per la prossima primavera. A fronte di tale impegno con atteggiamenti dilatori, che oramai durano da diversi anni, le parti datoriali hanno prodotto un documento di denuncia fine a se stessa che non traguarda gli obbiettivi condivisi, ma sostanzialmente mira al mantenimento degli attuali insostenibili assetti, abbandonando ogni prospettiva di rilancio e di riforma. Riteniamo che quest’ulteriore grave atteggiamento segnalatoci dalla ns. segreteria nazionale debba necessariamente essere posto alla Vostra attenzione, perché ogni nostro ulteriore tentativo di definire posizioni comuni con gli Enti Locali, rischia di naufragare senza un Vostro intervento teso a riportare il confronto nell’alveo della esclusiva difesa dei diritti dei cittadini.

 

 

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