Assemblea del PD. Ultima chiamata all’Amministrazione e alla città

Reggio Calabria. Marco Minniti lo dirà nel corso del suo intervento conclusivo, ma l’assemblea pubblica indetta dal PD reggino per questa sera nella sala Nicholas Green di Palazzo Campanella, ha il sapore entusiasmante e vagamente inquietante di “un’ultima chiamata” rivolta in parte all’Amministrazione Comunale e in parte alla cittadinanza. Seduti al tavolo della presidenza, schierati attorno a Minniti, i consiglieri comunali Nicola Irto, Giuseppe Falcomatà e Giuseppe Marino; con loro il senatore Luigi De Sena, Seby Romeo e Girolamo Demaria al quale viene assegnato il compito di moderare gl interventi previsti per la serata. Presenti nella prima fila dei posti a sedere, Massimo Canale e Demetrio Naccari Carlizzi.
Tocca a Seby Romeo introdurre gli argomenti all’ordine del giorno ed esplicitare i motivi per i quali il PD ha deciso di suonare un’ultima chiamata: “L’iniziativa viene presentata in un momento particolare in cui versa la nostra città, un momento di crisi profonda e vuole inaugurare un ciclo di iniziative. Quella di questa sera nasce dall’interlocuzione con tutte le forze sane della città, sindacati, comitati, rappresentanti del terzo settore, tutte quelle componenti che stanno dentro la crisi da cui vogliono uscire. In quest’ultimo decennio, protagonista indiscusso è stato un modello amministrativo che ha investito il denaro pubblico in interessi privati e che ha riportato la città indietro di almeno dieci anni. Questo modello ha rubato il futuro ai giovani di questa città. Siamo lieti che le recenti relazioni della Procura della Repubblica e degli ispettori ministeriali abbiano finalmente scoperchiato una realtà da cui si evince un chiaro stato di predissesto finanziario e che quindi sia venuta fuor una realtà di cui noi del PD ci siamo fatti carico diverso tempo fa. Se ci avessero ascoltato nel 2010 sarebbero riusciti a risparmiare circa 40 milioni. Ma la cosa che ci tocca maggiormente è che, nonostante i dati espressi nelle due relazioni, pochi giorni è stato approvato il piano di riequilibrio; questo vuol dire che, ancora adesso, continuano a non darci retta. Crediamo che sia il momento che l’amministrazione si assuma delle responsabilità precise e che il Sindaco la smetta di difendere l’indifendibile. C’è di buono che si intravedono dei fermenti reazionari in città che noi abbiamo il dovere di assecondare e di accompagnare. Vogliamo trasformare questa città e per farlo vogliamo servirci delle migliori menti e dei migliori elementi che lavorino per organizzare dei progetti concreti. Vogliamo portare questa sera – continua Romeo – alcune proposte. Anzitutto dobbiamo riflettere sul fatto che i costi della politica a Reggio sono di gran lunga i più alti d’Italia e ciononostante il sindaco Arena, mi è giunta notizia, continua a nominare consulenti. A questo proposito il nostro obiettivo è quello, anzitutto di studiare questi costi. In primo luogo, dunque, abbiamo depositato un interrogazione che riguarda l’utilità e i costi delle forniture delle società miste; in secondo luogo, vogliamo portare i numerosi uffici comunali dislocati in vari locali affittati in strutture pubbliche, in modo da tagliare i costi dell’affitto. Infine, crediamo nell’utilità del lavoro di una società di attrazione di investimenti. Rivogliamo – conclude – una città bella, gentile, che guardi al futuro”.
A partire da questo momento, seguono gli interventi dei numerosi partecipanti. Inizia Peppe Carrozza, portavoce del Terzo Settore, che per la prima volta si è costituito in un coordinamento provinciale, a cui spetta l’onere di portare avanti le istanze che riguardano le politiche sociali. A questo proposito afferma: “L’offerta dei servizi oggi è stata depauperata, questo anche a causa del fatto che le politiche sociali oggi hanno perso il loro valore originario di servizio. I servizi sociali, da Falcomatà in poi, sono serviti solo a produrre consensi e non benessere”. Prosegue Pino Zito, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil, che individua un aspetto particolare dell’assemblea di stasera: “Fa piacere vedere volti nuovi e meno nuovi, ma non truppe cammellate. Questo ci fa sperare nel fatto che questa assemblea possa rappresentare una sorta di rifondazione della politica reggina”. E’ quindi il turno di Rita Libri del movimento SNOQ (Se non ora quando): “Alla luce di quanto accaduto fino a questo momento con la questione del bilancio comunale, abbiamo deciso di coordinarci insieme per chiedere all’amministrazione comunale delle condizioni di vita cittadina normali”. Prende poi la parola Filippo Moscato dell’ACLI: “Credo che l’iniziativa del PD di stasera rappresenti l’inizio del dibattito politico a Reggio. Il mommento della denuncia è passato, i cittadini sono stufi di analisi parziali sui dati che tutti conosciamo. Senza una nuova stagione di buona politica non usciremo da questa situazione e per questo è necessario ristabilire il legame indissolubile tra etica e politica”. La parola passa dunque a Peppe Musarella di Ethos: “La differenza la fanno gli uomini. Noi siamo stati raggirati da un metodo, quello del modello Scopelliti. Abbiamo creato un mostro politico nel vuoto di una città assente e adesso è il momento che la politica faccia il suo dovere, non solo in termini tecnici e professionali ma anche in termini di comportamento, in termini di etica. Scopelliti teneterà, adesso, di esportare il modello Reggio anche alla Regione e mi auguro che il ritrovato interesse del centro sinistra per il proprio territorio porti i suoi dirigenti ad un controllo capillare”. Così, invece, Nino Mallamaci di SEL: “Questa assemblea mette insieme tante voci e, finalmente, porta alla luce la parte sana e pulita del PD. Quello a cui stiamo assistendo con questa nuova amministrazione è un film già visto, un dejà-vù e per questo è necessario restare uniti”. Arriva dunque il turno di Falcomatà: “Ci hanno accusato di essere faziosi e a questa accusa vogliamo rispondere: sì, siamo faziosi e parteggiamo per la parte sana di questa città. Reggio si è ridotta ad un agglomerato urbano la cui condizione è stata nascosta fino a questo momento perchè nessuno doveva vedere, nessuno doveva sentire. Oggi, come Sir Dorian Gray nel celebre romanzo, si guarda allo specchio perchè non può più nascondersi dietro lo sfarzo e gli ori”. Dal fronte di PRC, invece, interviene Barreca: “PRC saluta con entusiasmo l’iniziativa di stasera, con l’augurio che questo possa essere l’inizio di una nuova stagione per la nostra città. La storia è ancora tutta da scrivere”. Sale a prendere la parola Naccari Carlizzi: “Questo modello non solo ci ha messo le mani in tasca ma ci ha tolto anche i pantaloni. Dobbiamo stare attenti da un punto di vista politico perchè la questione non è ancora chiusa. Se così fosse sarebbe una chiusura indecorosa”. Demetrio Battaglia esplicita la propria personale posizione rispetto la dichiarazione di dissesto finanziario: “Ritengo che il nostro ruolo sia quello di evitare, per quando possibile, lo stato di dissesto finanziario. Una dichiarazione di dissesto sarebbe l’ennesima beffa per la città. Ma questo, ovviamente, sarà possibile solo se Arena si dimostrerà all’altezza dell’incarico di cui la città lo ha investito”.
E’ Marco Minniti a trarre le conclusioni dell’assemblea di stasera: “Questa rappresenta un’ultima chiamata per Reggio, per i suoi cittadini e per l’Amministrazione. Siamo preoccupati del fatto che i cittadini stiamo pagando un prezzo alto e drammatico e del fatto che la città viaggia sull’orlo del collasso. Nonostante questo ci viene ripetuto che tutto va bene. Chiediamo quindi con forza un sussulto di responsabilità, non abbiamo più tempo a perdere. Abbiamo però ottenuto un grande successo che è quello di aver messo insieme un gruppo dirigente che non si è fatto intimidire. Abbiamo di fronte a noi la fine di un sistema che ha portato avanti interessi privati con soldi pubblici e a queta situazione noi vogliamo rispondere promuovendo un tavolo permanente. Ricordo, infine, che la Calabria non rappresenta l’isola felice del centro destra rispetto al panorama nazionale. Il centro destra è allo sbando in tutta Italia e anche qui ha dei punti deboli. Per quel che ci riguarda, noi del PD andiamo avanti, in una mano la forza della responsabilità e dall’altra quella della verità e della critica”.

Giulia Polito

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