Catanzaro. Ciambrone (FLI): “Serve un’alzata di scudi comune a difesa del Ciaccio-De Lellis”

Catanzaro. Segue nota di Luigi Ciambrone (Futuro e Libertà per l’Italia).

Da tempo seguiamo la vicenda del presidio “Ciaccio-De Lellis” e già molti giorni addietro la RSU aziendale, tramite Franco Falcone, aveva posto il problema ponendo una legittima domanda che condividiamo appieno. La domanda, che riproponiamo facendola propria, è la seguente: “Ma siamo sicuri che la cosiddetta integrazione funzionale tra l’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e il policlinico universitario Mater Domini, alla luce dell’intesa, raggiunta tra Università e Regione, abbia al centro della propria mission il malato?”. Lo affermo con cognizione di causa essendo, com’è noto, consulente giuridico dell’Azienda Sanitaria Provincialedi Vibo Valentia in relazione alla costruzione del cosiddeto Nuovo Ospedale della città dove sbarcò Cicerone dal suo rientro dalla Sicilia dove si era recato per istruire il processo per corruzione contro Verre. Gli anni passano, ma le vecchie abitudini rimangono! Condividiamo, anche, le passate (risalenti al marzo di quest’anno) e le recenti prese di posizione di esponenti politici catanzaresi (Tallini e Mungo), nonchè la condivisibile iniziativa del Gruppo consiliare provinciale del PD che ha chiesto che l’argomento venga inserito e discusso nel prossimo ordine del giorno. Sin dal mese di marzo, come i cittadini ricorderanno, FLI ha organizzato convegni e seminari sul cosiddetto piano di rientro sanitario regionale e in un convegno organizzato a Tropea abbiamo relazionato sullo stato dell’arte. In quell’occasione l’onorevole Angela Napoli, coordinatrice regionale di Futuro e Libertà, aveva messo in guardia sul rischio di insensati accorpamenti sanitari ed aveva relazionato sull’inconsistenza di un piano di rientro varato senza alcuna concertazione. Condividiamo, quindi, anche le garbate preoccupazioni espresse dai dirigenti sanitari del Presidio “Ciaccio-De Lellis” che si vedono “scippata” (il termine è idoneo) una struttura di eccellenza e all’avanguardia. Proprio pochi giorni addietro mi sono recato personalmente nel Presidio, credo come tanti cittadini catanzaresi che hanno visto i loro amici o familiari colpiti da patologie che abbisognano di chemio o radio terapia ed abbiamo potuto constatare l’alta professionalità del personale medico e para medico inseriti in una struttura rimessa a nuovo di recente. Tutti lo sanno ma nessuno lo dice: il Presidio “Ciaccio-De Lellis” è la struttura che concretamente e statisticamente ha il maggior numero di pazienti seguiti (in rapporto alle richieste e alla capacità di assorbimento della struttura) in chemio e radio terapia. Certamente la politica regionale ha fatto bene a salvare le altre strutture oncologiche, salvaguardando i posti di lavoro che abbisognano del pubblico concorso per regolarizzare l’iter amministrativo, ma non può farlo a discapito del Presidio “Ciaccio-De Lellis” e della zona nord della città capoluogo di regione. Ci auguriamo che la parte sana della politica, almeno in questa occasione, riesca a realizzare una alzata di scudi comune a difesa della struttura, del personale, della professionalità e, soprattutto, avendo come stella polare il malato e i suoi diritti! Noi catanzaresi, a volte, ci vogliamo fare male da soli e, se a Roma dovesse passare l’insano progetto, coloro che si attiveranno in tal senso dovranno assumersi la responsabilità di aver smembrato e snaturalizzato una struttura di eccellenza e che, soprattutto, funziona bene e nel rispetto del canone di efficenza. Sollecitiamo, quindi, il sindaco della città e l’intero Consiglio comunale a voler attivamente intervenire a tutela della struttura e delle professionalità in essa allocate. Per quanto ci riguarda chiederemo ai nostri organismi regionali di voler attivare tutta la deputazione di Futuro e Libertà a tutela del Presidio “Ciaccio-De Lellis” e dei diritti del malato.

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