Muro crollato a Catanzaro. Celebrati i funerali di Natale Zicchinella

Catanzaro. Era gremita questo pomeriggio la Basilica dell’Immacolata a Catanzaro durante il rito funebre che ha rappresentato l’estremo saluto a Natale Zicchinella, il carrozziere 56enne ucciso dal crollo del muro di sostegno sovratstante la sua officina. Il tetto del magazzino è stato schiacciato dai detriti, non dando possibilità di scampo all’uomo che lascia la moglie Maria e due figli, Teresa e Vincenzo. Tra i presenti il sindaco di Catanzaro, Michele Traversa ed il questore, Vincenzo Roca. Don Antonio Tiu, il prete che ha officiato le esequie, ha voluto rimarcare che: “Natale è morto al culmine di una tragedia come Cristo e l’interpretazione della sua morte è il Cristo. Era un grande lavoratore, credeva nel lavoro e nella sua famiglia e questo ne aveva fatto un modello di vita cristiana. La nostra fede cristiana ci dà il senso della vita anche nelle esperienze più brutte. Abbiamo paura ma la nostra paura non ci può sopraffare perché abbiamo Cristo che ci dà speranza per avere vinto la morte. La morte – ha detto il sacerdote – è sempre un passaggio verso la vita eterna anche quella più brutta e terribile”. Il sindaco Traversa, al termine del rito funebre ha messo l’accento sulla necessità che: “I cittadini dovranno iniziare a capire che d’ora in poi la tolleranza sarà zero in materia di abusivismo edilizio e di conseguenza non ci sarà la possibilità di poter fare interventi sul territorio che mettano a rischio l’incolumità delle persone. L’abusivismo nasce per via di una trascuratezza da parte del Comune perché è questo ente che deve vigilare e prevenire facendo sì che non si verifichino situazioni di pericolo. Nel momento in cui il Comune omette di fare il proprio dovere, l’abusivismo diventa imperante e, di conseguenza, si creano stati di pericolo”. ”Quella che è accaduta ieri e che è costata la vita ad un nostro concittadino – ha aggiunto il sindaco – è una grande tragedia familiare e sociale, ma se non interveniamo immediatamente sul nostro territorio soprattutto nelle periferie che sono in stato di abbandono, rischiamo senz’altro in futuro di piangere altri morti. C’è da fare un monitoraggio continuo e costante su tutto il territorio cittadino per evitare questi situazioni ed evidenziare quelle realtà di effettivo pericolo. Purtroppo, va detto che sia adesso che in passato, le risorse trasferite dal livello centrale sul rischio idrogeologico e le attività di sistemazione sono sempre esigue”.

 

 

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