A Lamezia Terme presentata la III indagine su percezione e conoscenza del rischio sismico di studenti e genitori

Lamezia Terme (Catanzaro). A fare paura è soprattutto il possibile crollo della casa, indicato come il pericolo più frequente in caso di scossa sismica dal 57% degli studenti delle scuole superiori, dal 46% di quelli delle elementari e addirittura dal 64% dei genitori. Sono alcune delle percentuali più alte registrate dalla III Indagine su “Conoscenza e percezione del rischio sismico”, presentata questa mattina a Lamezia Terme da Cittadinanzattiva e Dipartimento della Protezione Civile, in occasione della IX Giornata nazionale della sicurezza scolastica, che si svolge oggi in oltre 4 mila scuole in tutta Italia.
L’indagine su come studenti e genitori vivono e fronteggiano il terremoto (disponibile sui siti web www.cittadinanzattiva.it e www.protezionecivile.it) è stata realizzata attraverso questionari rivolti a 1.211 studenti della scuola primarie, 1.160 delle scuole secondarie di primo e secondo grado e a 1.477 genitori. Diciassette le regioni coinvolte (tutte ad eccezione di Sardegna, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige) e 50 le province. L’indagine presenta dati nazionali e focus relativi a 6 delle regioni coinvolte: due del Nord (Piemonte e Lombardia), due del Centro (Toscana e Umbria) e due del Sud (Calabria e Campania).
Un terzo circa degli studenti intervistati (30% della scuola primaria e 35% delle secondaria) e il 61% dei genitori hanno vissuto il terremoto in prima persona. La paura è stato il sentimento più provato dai genitori (54%) e dagli studenti (lo indica il 40% delle scuole primarie e il 31% delle secondarie). In Calabria, Umbria e Campania gli studenti più spaventati (rispettivamente con le percentuali del 63%, 59% e 50%).
Il timore di un crollo nasce non solo dalla memoria degli ultimi terremoti, a cominciare da quello abruzzese del 2009, ma anche dalla scarsa fiducia che soprattutto gli adulti hanno della sicurezza della propria abitazione (solo il 45% degli intervistati). Gli studenti, da parte loro, non si sentono affatto certi della sicurezza della scuola che frequentano: solo il 29% di quelli più grandi e il 41% dei piccoli non hanno alcun dubbio a proposito. E ancora, oltre il 70% ignora a quale zona sismica appartenga il proprio Comune, e se si sia dotato di un Piano di emergenza.
“La disinformazione sul proprio territorio è sicuramente l’elemento principale che emerge dall’indagine. Non si conosce la classificazione sismica del proprio Comune, né il Piano di emergenza e le relative aree di attesa, non si sa chi è il soggetto responsabile a gestire l’emergenza nella propria città”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. “Chiediamo a tutti i Comuni di dotarsi dei Piani comunali e di diffonderne la conoscenza presso la popolazione locale a partire dalle scuole”.
Ben il 42% dei genitori, addirittura più dei loro figli (intorno al 37%) ritiene che il terremoto sia un evento del tutto casuale e in oltre il 64% dei casi crede che il pericolo più frequente sia il crollo della casa, anche su questa risposta superando di gran lunga gli studenti che temono tale evenienza nel 46% fra le primarie e nel 57% fra le secondarie.
Poco più di uno studente su tre sa – correttamente – che non è possibile prevedere dove e quando si verificherà un terremoto, ma soltanto determinare la sismicità di una specifica zona. Il 27% dei ragazzi della primaria ed il 38% della secondaria ipotizzano, invece, che le scosse sismiche si possano prevedere attraverso il sismografo, mentre il 13% della primaria ed il 12% della secondaria pensano addirittura che sia possibile osservando il comportamento degli animali, falsa credenza indicata anche dal 6% dei genitori.
Durante il terremoto i giovani sanno quali sono i comportamenti più corretti da assumere: circa il 90% tra coloro che hanno risposto al questionario si ripara sotto il banco o nel vano di una porta, di poco inferiore la percentuale di genitori (84%) che adotta un analogo comportamento.
Si è precipitato fuori dall’edificio in cui si trovava il 9% degli studenti delle scuole primarie e il 13% delle secondarie e il 30% dei genitori! Meno spaventati e confusi i genitori calabresi, che però nel 60% dei casi hanno comunque abbandonato di corsa l’edificio durante la scossa.
Ben il 40% dei genitori, però, dopo la scossa, si precipiterebbe con la macchina a scuola dei figli – comportamento da evitare sempre in caso di emergenza per non esporsi a rischi e non intasare le strade che devono invece restare libere per eventuali soccorsi – e la percentuale sale al 50% in Campania.

A scuola:
il 54% degli studenti delle elementari e il 67% delle scuole medie e superiori non crede che la propria scuola sia sicura. I motivi? Perché si tratta di un edificio vecchio (65% studenti della primaria; 59% della secondaria) o perché presenta crepe (11% e 17%). Particolarmente preoccupati in proposito gli studenti dell’Umbria: solo il 7% la ritiene sicura mentre ben il 93% la considera a rischio o non sa rispondere. Anche gli studenti calabresi nutrono forti dubbi: il 76% di quelli della scuola primaria e l’82% delle medie e superiori sono scettici.
Solo un terzo dei genitori (32%) dice di sapere che la scuola è stata costruita secondo le norme antisismiche o comunque ristrutturata secondo tali criteri. Un po’ più di fiducia in Umbria (54%) Campania (50%) e Calabria (48%). Al contrario, solo il 10% degli adulti lombardi metterebbe la mano sul fuoco sulla sicurezza delle scuole frequentate dai figli.
Il 90% degli studenti interpellati dice di aver partecipato a delle prove di evacuazione nella sua scuola, percentuale che sale al 97% in Toscana e al 95% in Calabria. Al di sotto della media la Campania, dove dichiara di avervi partecipato poco più dell’80% degli studenti. Colpisce che fra i vari tipi di rischi per i quali ci si esercita, il più diffuso è quello per l’incendio e il rischio sismico, mentre il rischio idrogeologico, pur così diffuso nel nostro paese, è quello meno considerato (solo il 3% delle esercitazioni lo riguarda). Le iniziative di formazione ed informazione sulla sicurezza a scuola interessano solo un terzo dei genitori coinvolti nella indagine. Male la Toscana, dove solo il 21% dei genitori è stato coinvolto, in tali iniziative, al di sopra della media la Calabria (40%).

A casa:
E’ certo che la propria casa possa reggere ad un terremoto il 45% dei genitori: i più sicuri si dicono gli umbri (60%) e i calabresi (58%). Più ottimisti i figli, che rispondono affermativamente nel 49% del campione delle scuole primarie e 52% delle secondarie, anche in questo caso con punte positive in Calabria (59% fra gli studenti delle superiori) e Campania (60% fra quelli delle elementari).
D’altra parte una quota non irrilevante del campione afferma – erroneamente – che non si può far nulla per mettere in sicurezza la propria casa rispetto al rischio sismico: è l’opinione del 16% dei genitori e dell’11% degli studenti.
Riguardo alle misure concrete da adottare per rendere più sicuro l’interno della propria abitazione, indica correttamente la regola di evitare di tenere oggetti pesanti su mensole e scaffali il 54% degli studenti più grandi, il 60% dei piccoli, e il 52% dei genitori; di fissare librerie ed armadi ai muri il 42% degli studenti delle medie e superiori, il 35% di quelli delle primarie e il 45% dei genitori. Bene la Calabria, dove solo l’8% dei genitori dichiara che non si può far nulla per aumentare la sicurezza della propria casa e ben il 60% evita di tener oggetti pesanti sugli scaffali, e il 50% fissa armadi e librerie alle pareti.

Nel proprio Comune:
Un terzo circa di genitori (29%) e studenti (32% nelle scuole medie e superiori, ma ben il 41% nelle primarie) non sa cosa sia la classificazione sismica del territorio. Assai deficitaria la conoscenza in Lombardia, dove dichiara di non saperlo il 63% degli studenti più piccoli e il 41% dei grandi e il 32% dei genitori.
Dati ancora più preoccupanti sono quelli relativi al proprio Comune di residenza: il 77% dei genitori, il 73% degli studenti della primaria ed il 75% della secondaria dicono di non sapere in quale zona sismica sia stato classificato il proprio Comune. Assai impreparati in Lombardia: dichiarano di non conoscere il grado di pericolosità della città in cui vivono l’85% di studenti e genitori.
Ignora l’esistenza del Piano comunale di emergenza il 76% dei genitori, il 71% della primaria ed il 78% della secondaria: in Calabria arriviamo al91% degli studenti più grandi e all’84% dei genitori.
Rispetto alla domanda su chi abbia la competenza di redigere il Piano comunale di emergenza, solo il 30% dei genitori, il 33% degli alunni della primaria ed il 28% della secondaria rispondono correttamente che spetta al Comune. In Toscana i genitori più disinformati, con solo il 19% delle risposte esatte.
Sulla Protezione civile
Abbastanza informati sulle funzioni proprie della Protezione civile, che vengono indicate nel mettere in atto i piani di emergenza, creare campi di accoglienza, montare tende: lo sa l’88% dei genitori, il 67% degli studenti piccoli, il 74% di quelli grandi. Permane però la falsa opinione che il primo responsabile della protezione civile sia il capo del Dipartimento nazionale: lo crede il 73% dei genitori, il 57% dei piccoli e il 62% dei grandi. Solo il 15% dei genitori (ma la percentuale scende al 7% in Calabria), il 26% degli studenti della primaria (la percentuale sale al 46% in Lombardia), e il 16% degli studenti della secondaria (33% in Campania) sanno che è invece il sindaco l’autorità di protezione civile a cui fare riferimento sul proprio territorio.

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