Il vicepresidente Nicolò è intervenuto al Gran finale del Premio Nosside

Reggio Calabria. “Un viaggio suggestivo che supera ogni barriera e ogni confine e che, di edizione in edizione, ha saputo coniugare il valore universale della cultura, collante dei popoli, con il carattere identitario delle singole Nazioni e delle loro tradizioni”. Così, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Alessandro Nicolò ha esordito questo pomeriggio a Palazzo Campanella, in occasione dell’evento finale del XXVII Premio Mondiale di Poesia Nosside 2011. “Dal professore Pasquale Amato, personalità poliedrica, oltre che di elevato spessore, dal suo senso critico e dalla sete di curiosità che porta a ricercare, dentro la storia, il senso e lo sviluppo degli eventi e delle fortune degli uomini, non poteva che nascere un progetto globale, dove il carattere interdisciplinare e di respiro universale diventano le chiavi di volta di un percorso che, di stagione in stagione, riesce sempre a superare se stesso, raggiungendo una dimensione sempre più planetaria. Ed oggi la crescita sostanziale di concorrenti, di Stati e di lingue è sempre più sotto i nostro occhi”. “Il Nosside è, soprattutto, il “trait d’union” tra i popoli che, nel rinverdire le loro origini e il senso di appartenenza alla loro terra, nel salvaguardare e promuovere le lingue minoritarie ed a rischio di scomparsa di tutto il mondo, riscoprono anche – ed è l’altra faccia della medaglia- quanto bello ed importante sia fare parte di una comunità più vasta dove la poesia unisce e rafforza le sensibilità della creatività umana e ci aiuta a coglierne i vari colori e le varie sfumature”. Nel premiare il vincitore assoluto, l’italiano Giannicola Ceccarossi, Nicolò ha rilanciato: “E’ pertanto, un grande piacere, essere presente a questa iniziativa, e condividere questo patrimonio culturale che il professore Amato ha saputo costruire, regalando alla città un’occasione preziosa per rilanciare la sua immagine di terra colta e culturalmente viva. Grazie dunque, anche, al contributo del professore Amato, anima spirituale del Premio e al Centro Studi Bosio che ne cura egregiamente gli aspetti organizzativi e progettuali, Reggio Calabria diventa così quel ponte che s’apre a tutte le lingue del mondo, riconoscendo la pari dignità tra nazioni, originarie, minoritarie e dialetti e garantendo pari opportunità a tutti i poeti senza distinzioni di stati o continenti, lingue o razze. Un ponte dove la multimedialità, con l’accesso all’immaginario poetico nelle sue diverse forme di espressione, scritta, in video e in musica, apre a scenari sempre più moderni e all’avanguardia, avvicinandoci ad un mondo che non può essere certamente quello di un tempo”.

 

 

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