Amato (PdL) risponde al PdCI: “Chiudere la Multiservizi significa lasciare nella disperazione i lavoratori e le loro famiglie”

Reggio Calabria. Non abbiamo bisogno di attendere “24 ore”, per stilare un comunicato stampa che risponda, ancora una volta, alle farneticanti, saltellanti, ed impalpabili dichiarazioni della fantomatica segreteria provinciale del Pdci. Ancora una volta, come i vecchi e ormai superati canoni comunisti, ci si aggrappa non alla sostanza, ma alle eludenti e volgari dichiarazioni per tentare di recuperare una gaffe ormai già in archivio. Nel merito: nonostante l’attuale tentativo di aggiustare il tiro, il segretario del “Partito dei Cugini Italiani”, nei giorni scorsi ha direttamente attaccato e incolpato il Prefetto di Reggio Calabria dottor Luigi Varratta. Tra le virgole, lo si è accusato di immobilismo e di incapacità nel gestire una situazione particolarmente delicata. Nella battaglia contro la criminalità e il malaffare non vi è distinzione politica o di schieramento: dalle dichiarazione degli esponenti comunisti, però, noto che è sempre più difficile, per loro, scendere al fianco delle Istituzioni competenti. Preferiscono cercare gloria nefasta sui giornali a costo di incappare in topiche colossali. Ed è anche per questo che contro di loro, in termini elettorali, il centrodestra vince facile. Tornando al merito, che è quello che più mi preme, fosse stato per Tripodi e per il Pdci, alla resa dei conti, si sarebbe dovuta chiudere coattamente la Multiservizi, mandando a casa i lavoratori e lasciando nella disperazione le famiglie: famiglie che oggi, tra tanti sforzi e impegni, sono al centro dei pensieri dell’Amministrazione comunale. Nonostante tutto. E tutti. Infine, avrei voluto sorvolare sulla frase “fantomatici “consiglieri di maggioranza” del comune di Reggio Calabria”: ma non posso. Non posso solo ed esclusivamente per il rispetto che ho nei confronti degli oltre 60 mila reggini che a maggio hanno voluto affidare al centrodestra il loro voto, la loro stima e il loro mandato, al contrario di un Pdci che, tra un cugino, un parente, un fratello, si è ritrovato con un pugno di mosche, scusate di voti, in mano.

Luigi Amato – Dirigente Coordinamento PdL Grande Città

 

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