Catanzaro. Le proposte per il 2012 della Commissione provinciale per l’emersione del lavoro irregolare

Catanzaro. La crisi che ha investito l’Italia sembra essersi abbattuta in maniera ancora più devastante sulla Calabria. Purtroppo, nelle pieghe della crisi trovano spazio tutte quelle forme di lavoro irregolare che fanno presa sulla necessità e sul bisogno della gente. Offerte di lavoro senza nessuna regola né tutela che non solo tolgono dignità alla persona, ma valore all’attività. E questo è uno dei motivi per i quali l’Italia ha subito una frenata. Un Sud bloccato, una regione ferma non fa bene al Paese. La crisi non solo ha messo in discussione il sistema, ma ha creato un effetto sfiducia negli italiani e nelle loro potenzialità. E in questo la politica non ha aiutato, diventando autoreferenziale, ma soprattutto incapace di parlare il linguaggio della crisi dando ad essa le giuste soluzioni. Soluzioni condivise però, che partano dai problemi della gente e dalle potenzialità di tutti quei lavoratori che ogni giorno utilizzano il loro ingegno, la loro creatività per trovare canali di sviluppo diversi. L’esperienza delle riforme, o quelle del riassetto, non hanno prodotto e non producono ancora la svolta necessaria di cui ha bisogno l’Italia. Inoltre la mancata trasformazione del sistema politico continua a produrre una ampia zona parassitaria che è molto lontana dal dare vita a quello Stato che tutti auspichiamo dove il lavoro sia predominante nella vita associata del Paese. Oggi, allora, va messo in circuito il valore patrimoniale antropologico e culturale italiano, vanno sbloccate le potenzialità fin ora mortificate dalla crisi, vanno valorizzate le capacità esistenti nelle diverse regioni. Vanno premiati l’etica di impresa e condannato l’egoismo sfrenato, ricordando sempre che l’uomo è la misura delle cose e lo sviluppo è al suo servizio e non viceversa. Vanno tenuti in conto gli interventi obbligatori della formazione continua, le professioni libere concepite in una logica di rete e con formule organizzative societari, le ultime decisioni che vanno verso la dismissione e valorizzazione del patrimonio pubblico questa va considerata come un’ opportunità di lavoro. Infine la proposta che la commissione per l’emersione del lavoro irregolare per il 2012 sarà quella di professionalizzare le istituzioni al fine di valorizzare i giovani, che dovranno essere messi nelle condizioni di accedere alla gestione ,anche quella della politica con la P maiuscola, lontana da quel professionismo miliardario che ha visto i pochissimi arricchirsi sulle spalle del lavoro dei molti, parte sana, che hanno fatto di questo paese il” Bel Paese” e che oggi devono essere il riferimento per il riscatto. E in questo processo la Calabria deve essere protagonista assoluta di un rilancio che deve partire dal territorio con una politica che renda punti di eccellenza le migliori esperienze.

Filippo Capellupo – Presidente della Commissione provinciale per l’emersione del lavoro irregolare

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