L’appello di Mallamaci (SEL): “Reggio non intitoli nulla ad Almirante”

Reggio Calabria. Al razzista, fascista e repubblichino collaboratore dei nazisti, che scriveva questi articoli abominevoli, Reggio dovrebbe intitolare una piazza.

Giorgio Almirante, Difesa della razza, II, 17: 25-27 (5 luglio 1939): “Del giornalismo come arma di propaganda politica gli ebrei intuirono l’importanza fin da quando, nei primi anni dell’Ottocento, di giornalismo politico vero e proprio non v’erano tra noi che pochi saggi. Ed era naturale che così fosse, giacché gli ebrei, usciti appena dai ghetti e circondati ancora dalla salutare diffidenza che per secoli li aveva quasi ovunque segregati dal popolo, sentivano il bisogno di un’arma che consentisse loro di spargere largamente il mal seme dei principi dell’Ottantanove, di operare nelle coscienze la massima confusione possibile fra tali principi e quelli che dovevano presiedere al vero Risorgimento d’Italia, di addivenire infine alla costituzione di quella Internazionale ebraica, che più tardi Crémieux avrebbe realizzato, ma che fin dai primordi dell’Ottocento era nelle aspirazioni di tutti i giudei “benpensanti”. Nel Congresso giudaico, tenutosi l’anno 1848 a Cracovia, al quale concorsero gli ebrei più ricchi del mondo, fu decretato – la notizia è tratta da “La Civiltà Cattolica” (1890 – serie XIV – vol. 8) ed è quindi insospettabile – che i giudei si impadronissero dei più potenti giornali d’Europa. “Con questo mezzo – dice lo statuto che fu in quell’occasione provato – la stella ebraica spanderà luce sopra tutto il globo”. Si trattava dunque di un piano concertato che nel 1848 aveva d’altra parte già avuto in Italia un principio d’esecuzione. “

Reggio non può accettare una simile vergogna. E’ sufficiente il marchio di città di ‘ndrangheta che ci portiamo come zavorra. Pensiamo a come risollevare la città, non a come farla apparire peggiore di com’è.

Nino Mallamaci – Componente coordinamento provinciale Sinistra Ecologia e Libertà

 

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