Proposta intitolazione piazza Orange ad Almirante. Mallamaci (SEL): “Un’onta per la città, da Minnella solo insulti velenosi”

Reggio Calabria. Non vi è molto da aggiungere a quanto da me già affermato con la precedente nota-appello contro l’intitolazione di una piazza, o di qualsiasi altra cosa, a Giorgio Almirante. E nessuno spunto viene, a questo proposito, dalla replica velenosa del dottor Minnella, segretario provinciale della Fiamma. In effetti, lui vede bene nel definire la mia presa di posizione come una vera operazione di copia-incolla, per la semplice ragione che di questo si è trattato, con l’aggiunta di qualche veloce considerazione che serviva a rendere noto il motivo che stava alla base della mia presa di posizione, e cioè che alcuni nostri concittadini pensano di dover omaggiare Almirante con l’intitolazione di una piazza. L’operazione è stata semplice, in quanto era ed è sufficiente la lettura di quel brano per far comprendere ai sinceri democratici, agli antifascisti, agli antinazisti, agli antirazzisti, quanto sia fuori luogo questa proposta. Avremmo potuto dilungarci sulla storia del fascismo, sulle leggi razziali del ’38, sull’adesione alla repubblica sociale fondata sul suolo italiano dai nazisti con l’appoggio e la complicità dei fascisti con lo scopo di portare fino in fondo una guerra combattuta dalla parte sbagliata, una guerra da condurre anche e soprattutto contro altri Italiani. Ma, ripeto, quel brano si dimostrava e si dimostra bastevole rispetto allo scopo di cercare di evitare una simile onta per una città dove vivono quasi 200.000 persone, e non solo il dottor Minnella e i suoi 1000 firmatari della petizione, che in un momento grave come l’attuale dovrebbero occuparsi, tutti insieme, di trovare il modo di sollevare Reggio dal baratro in cui la parte politica cara al dottor Minnella l’ha trascinata, invece di andare a cercare pretesti per distogliere il popolo dai suoi veri e stringenti problemi. La cultura politica del dottor Minnella, poi, lo spinge oltre, verso l’insulto e la denigrazione dell’avversario politico e delle sue idee, idee sempre vive e vitali di libertà, democrazia, giustizia sociale, tolleranza, rispetto per le altrui posizioni. Per quanto mi riguarda, mi tengo strette al cuore queste idee, e tento ogni giorno di praticarle e di diffonderle, a differenza di chi, spinto dall’opportunismo politico, ha compiuto un percorso per niente sincero e profondo, vestendo l’abito in doppiopetto e tenendo la camicia nera sulla pelle. E non può essere un caso che il manifesto, affisso sui muri in questi giorni, mostri il segretario del MSI col braccio destro alzato, in un accenno di saluto che ricorda tempi bui per il nostro Paese e per il mondo intero. Per quanto mi riguarda, farò quel poco che posso per evitare che quei tempi siano celebrati come troppo spesso è stato fatto, negli ultimi anni, con posizioni revisioniste che, soprattutto in prossimità della Festa della Liberazione dal nazifascismo, offendono e oltraggiano la Costituzione italiana, la Repubblica e la democrazia.

Nino Mallamaci – Componente coordinamento provinciale Sinistra ecologia e libertà

 

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