Gerbera Gialla. Il Cilea teatro della celebrazione della memoria di Gennaro Musella

Reggio Calabria. Dopo la scopertura della targa dedicata alla memoria di Gennaro Musella, ucciso dalla ‘ndrangheta il 3 maggio di trent’anni fa, la giornata in ricordo dell’imprenditore salernitano è proseguita al Teatro Cilea, gremito di studenti provenienti principalmente dalla provincia di Reggio Calabria. Oltre al sindaco della città, Demetrio Arena, e al presidente del Consiglio Regionale, Francesco Talarico, erano presenti il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e il sottosegretario all’Istruzione, Elena Ugolini.
Il Ministro Cancellieri è intervenuto brevemente dal palco del teatro, congratulandosi con Adriana Musella per il coraggio con cui ha sopportato il dolore per la perdita del padre, traendo un messaggio di speranza dal sacrificio del genitore. Ha quindi sottolineato la drammatica situazione politico-sociale in cui oggi versa il Paese: “Le difficoltà economiche con cui i giovani devono fare i conti sono enormi, e ancor più degli altri i giovani di Calabria devono essere uomini fino in fondo e non consentire di farsi rubare la propria dignità”. Concludendo, il Ministro ha esortato le ragazze e i ragazzi che affollavano il teatro a lottare per garantirsi un futuro e a non mollare mai di fronte alle avversità.
Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha invece ammonito che “si muore di mafia anche quando si accettano i codici di comportamento della sopraffazione, quando ci si volta dall’altra parte”. E facendo riferimento alla pratica della damnatio memoriae in uso nell’antica Roma – con la quale chi si macchiava di crimini orribili veniva condannato all’oblio e se ne distruggeva ogni traccia – ha concluso che la mafia non riesce però a cancellare la memoria di un uomo come Gennaro Musella.
Al Ministro si è rivolta Adriana Musella, presidente dell’associazione ‘Riferimenti’, che – nel ringraziarlo per la partecipazione alla giornata in ricordo del padre – ha confessato di essere riuscita a superare la violenta scomparsa del padre “perché l’unico modo per riscattarlo era quello di parlare alle giovani coscienze di questa terra. Ma purtroppo ancora oggi c’è chi dice che di mafia non si deve parlare, che se ne devono occupare solo i magistrati”.
La manifestazione è stata aperta dall’esecuzione dell’Inno di Mameli cantato dal coro delle scuole ‘De Amicis’ e ‘Spanò Bolani’; successivamente Andrea Lucisano e Simone Squillace si sono esibiti intonando un brano rap composto appositamente per l’occasione e dedicato al movimento della Gerbera Gialla.
Dopo la lettura di una toccante poesia di Adriana Musella, è stata data lettura di una lettera di Clio Napolitano, moglie del Presidente della Repubblica, che ha espresso vicinanza e solidarietà ad Adriana Musella e a quanti come lei si battono contro la criminalità organizzata.
Non possiamo infine non sottolineare l’importante presenza degli studenti del liceo scientifico ‘Piria’ di Rosarno, definito “la scuola della legalità”. Il dirigente scolastico dell’istituto, Maria Rosaria Russo, ha testimoniato come la scuola riesca a garantire un futuro diverso ai figli dei boss che vogliono provare a condurre un’esistenza serena, ‘normale’ e lontana dalla violenza e dall’illegalità. Per questo motivo da diversi anni la scuola ha istituito il ‘Premio Legalità’, che riconosce i migliori componimenti scritti da questi ragazzi, alcuni dei quali sono stati letti proprio questa mattina.

Giovanni Cordova


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