Lo sfogo disperato dei dipendenti GDM: “Davanti all’indifferenza generale di Eurologistik, istituzioni e sindacati, solo Dio ci può salvare”

Reggio Calabria. I dipendenti G.D.M. tutti, quelli in cassa integrazione e quelli attualmente Eurologistik, ma ancora nell’anima fortemente G.D.M., fieri di avere uno per uno contribuito a costruire una delle più grandi, se non la più’ grande realtàeconomica reggina ed impossibilitati a rassegnarsi al suo crollo denunciano quanto segue: la Eurologistik, che nel luglio 2011 ha avuto, dal Tribunale di Milano, in affitto l’azienda, nonostante le proposte di altri imprenditori, perchè garantiva di avere le capacità per risollevare la stessa riassumendo la totalità del personale, non ha mantenuto l’accordo stipulato il 15 luglio 2011, alla presenza del Viceprefetto, Dottoressa Surace, con le quattro sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che prevedeva, appunto, le suddette assunzioni, in quattro tranche, entro il 30 aprile 2012, nonchè l’applicazione di un piano industriale mirante al rilancio in breve tempo dell’azienda misteriosamente ed improvvisamente in altrettanto breve tempo crollata. Ebbene a quasi un anno di distanza non solo l’azienda non è stata risollevata (tutt’altro!), ma solo il 60% circa del personale è stato riassunto. Il restante 40%, ancora in cassa integrazione, il 30 aprile 2012 si è presentato presso la sede degli Uffici Amministrativi della Eurologistik, siti in Campo Calabro, dando la sua disponibilità al reintegro in servizio, così come previsto dal suddetto accordo. Per tutta risposta si è sentito dire che la società non ha la capacità economica per il suo riassorbimento e tutto questo a soli poco più di due mesi dalla scadenza della cassa integrazione. Mancanza di capacità economica di cui si è accorta la vecchia ed affezionata clientela dei Quiiper e dei Quiiperte disseminati per la città, che ogni giorno si chiede il perchè di quegli scaffali così vuoti e tristi. Mancanza di capacità economica di cui si sono accorti i dipendenti assorbiti dalla Eurologistik, che non solo hanno ricevuto appena qualche giorno fa il saldo dello stipendio di febbraio, ma hanno persino dovuto subire l’umiliazione di trovarsi costretti dal bisogno ad accettare una carta prepagata del valore di  300 euro da spendere all’interno dei punti vendita presso i quali lavorano (per amore di verità e per dovere di cronaca dobbiamo dire che l’accettazione da parte del lavoratore della carta in questione era facoltativa, ma se non si possono pagare le bollette, almeno ai propri figli si deve pur dare da mangiare). A qualcuno non sale alla mente il ricordo di un racconto fatto dal vecchio e saggio nonno che, con tristezza ogni tanto rammenta di quando, in tempo di guerra, bisognoso, andava con la tessera al “Caddaro” a prendere cibo per sè e per la sua famiglia? Detto questo , i lavoratori oggi si chiedono: ma la dottoressa Irene Lupo, del Tribunale di Milano, che ha messo, perchè la riteneva la più idonea, l’azienda nelle mani della Eurologistik, è a conoscenza del fatto che non solo i punti vendita non sono stati rilanciati, ma che il personale tutto, sia i reintegrati sia i cassaintegrati, oggi più che mai rischiano il posto di lavoro? E non diamo la colpa all’attuale crisi mondiale, questa non ce la danno a bere. Perché, se non lo sa, la porteremo presto noi a conoscenza di ciò!  Il Prefetto di Reggio Calabria, tra i suoi mille impegni, si è accorto che in casa sua, la Prefettura di Reggio Calabria appunto, si è giocata per quasi un anno la partita a poker con più bluff di tutti i tempi (da Guinness dei primati)? Perché, se non lo sa, glielo faremo sapere noi!  I Sindacati che, l’anno scorso, dopo lunghissime ore di attesa di 500 persone sotto il sole cocente di un caldissimo (in tutti i sensi) 15 luglio reggino, sono usciti trionfanti dalla Prefettura sventolando il difficoltoso e soffertissimo (per loro!) raggiungimento del famigerato accordo con il quale si chiedeva, per il bene dell’azienda, ad una grossa parte dei dipendenti, senza l’applicazione di una graduatoria che prendesse in considerazione l’anzianità di servizio ed i carichi familiari,  di fare, andando in cassa integrazione per un paio di mesi, qualche sacrificio economico, con la rassicurazione che tanto, entro aprile 2012, sarebbero ritornati al loro posto di lavoro perché, se così non fosse stato, il contratto d’affitto tra la G.D.M. e la Eurologistik sarebbe decaduto (questo ci è stato sempre assicurato dalle sigle sindacali!),  quando si decideranno a rispondere alle semplicissime domande che da mesi i lavoratori rivolgono loro e cioè: che fine fa un accordo sindacale non rispettato? E la persona o la società che non lo rispetta? Facciamo finta che sia stato tutto un gioco? Ma allora, anche i vari Bonanni, Camusso, ecc… quando vanno a discutere dei fatti nostri con i vari Monti, Fornero,ecc…giocano? Visto che non ci rispondono i regionali, è proprio ai famosi Bonanni, Camusso, ecc… che andremo a chiedere delucidazioni. E ancora,  il Signor Sindaco Demetrio Arena ed il Signor Governatore Giuseppe Scopelliti, si sono accorti (o hanno altre preoccupazioni che gli passano per la testa?) che il crollo della G.D.M. con la conseguente perdita del posto di lavoro per circa 2000, tra dipendenti e indotto (indotto che ha già prodotto parecchi licenziamenti e fallimenti), persone sta mettendo in ginocchio l’economia della loro bella Città Metropolitana? Quando si decideranno ad intervenire, durante il periodo elettorale? Il Signor Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria è stato messo a conoscenza del fatto che in un cassetto della Procura c’è un esposto, presentato qualche mese fa, che non può aspettare anni per essere visionato visto l’alto numero di onesti reggini il cui destino lavorativo è appeso ad un filo o dobbiamo rivolgerci a ad altre Procure italiane? Ma la domanda più ricorrente tra i lavoratori è questa: com’è possibile che un’azienda come la G.D.M., che a Reggio Calabria aveva il monopolio della grande distribuzione, anche se siamo in un periodo di crisi (ma ancora la gente mangia!) non faccia gola a nessun imprenditore con qualche soldino in tasca? Di certo c’è che un imprenditore ha fatto richiesta per l’acquisizione del Docks market, Cash & Carrie fiore all’occhiello della G.D.M., attualmente chiuso e con i suoi circa 20 dipendenti in cassa integrazione. Ebbene le richieste del suddetto imprenditore non sono ancora state prese in considerazione (misteri della fede!), il punto vendita rimane chiuso e lo stato (anch’esso per la verità messo un po’ maluccio in questo periodo) continua a pagare ammortizzatori sociali a queste circa 20 persone, che in realtà potrebbero lavorare già da un bel po’ (che sprechi!). Alla fine della fiera i lavoratori, che a queste domande, ripetute per un anno circa, non hanno ancora ricevuto risposte né dalla Eurologistik, né dal Prefetto, né dai Sindacati, né dal Sindaco, né dal Governatore, né dal Procuratore (alla fine tutti comuni mortali dotati di parola), hanno ben pensato di fare una cosa che per la verità non sarebbe corretto fare, ma che tanto fanno tutti: farsi raccomadare, per avere uno straccio di lavoro, dalla Madonna della Consolazione presso dio, perché tanto ormai solo lui ci può salvare!

I dipendenti G.D.M

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