Arresti Soverato. ‘Ndrangheta: indagato ex vicesindaco Teodoro Sinopoli

Soverato (Catanzaro). Anche Teodoro Sinopoli, 48 anni, in passato vice sindaco di Soverato, risulta indagato nel contesto delle indagini sfociate stamane nell’arresto di dodici persone, tra cui Vincenzo Alcaro, brigadiere dei carabinieri in servizio presso il Reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, e nella notifica di tre obblighi di dimora. L’operazione “Showdown”, condotta contro soggetti ritenuti appartenenti al clan della ‘ndrangheta Sia-Procopio-Tripodi, è stata effettuata dai Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato. All’ex vicesindaco di Soverato, Sinopoli, è contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia ne avevano richiesto l’arresto, istanza repinta dal giudice per le indagini preliminari che ha firmato l’ordinanza. Secondo l’impianto accusatorio, Teodoro Sinopoli, avrebbe assegnato lavori pubblici ad aziende la cui proprietà farebbe riferimento ad uno dei capi della ‘ndrangheta locale, Vittorio Sia, che successivamente fu assassinato ed a Tripodi. Nell’ordinanza emessa dal gip si legge che, all’epoca in cui ricopriva l’incarico di vice sindaco, Sinopoli “assicurava un contributo concreto, specifico e volontario per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell’associazione”. Il brigadiere Vincenzo Alcaro, invece, era stato accusato dalla Dda di concorso esterno, una fattispecie di reato modificata dal gip che ha ritenuto che nella sua condotta si configurasse, piuttosto, l’ipotesi di associazione mafiosa. Una tesi in virtù della quale ne è stato disposto l’arresto e la conseguente traduzione in carcere. Alcaro è sospettato di aver informato alcuni affiliati circa le inchieste condotte dai colleghi e che avevano ad oggetto i membri del clan. Tra gli arrestati figurano anche i presunti mandanti ed autori materiali di un caso di ”lupara bianca” verificatosi nel 2009 e da cui si sarebbe scatenata la faida della ”mafia dei boschi”, nell’ambito della quale sono stati commessi svariati delitti. Le persone arrestate oggi sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, sequestro di persona, occultamento di cadavere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, che si sono avvalse anche della collaborazione del Ros, hanno avuto inizio il 22 dicembre 2009 dopo la scomparsa per ”lupara bianca” di Giuseppe Todaro, ritenuto un affiliato alla cosca Gallace-Novella, rivale di quella dei Sia-Procopio-Tripodi. Le indagini, oltre a ricostruire le fasi della scomparsa e della successiva soppressione di Todaro, hanno portato gli investigatori a delineare compiti e ruoli degli indagati nell’ambito del locale di ‘ndrangheta di Soverato, attivo sin dal 2002 nei Comuni di Soverato, Davoli, San Sostene, Montepaone e Montauro.

 

 

 

 

 

 

 

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