Catanzaro. Sottoscritto questa mattina tra Provincia e Prefettura un “protocollo di legalità”

Catanzaro. L’Amministrazione provinciale di Catanzaro, con il presidente Wanda Ferro, ha sottoscritto questa mattina con la Prefettura di Catanzaro un “protocollo di legalità” finalizzato alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Il protocollo prevede, in particolare, l’estensione delle cautele antimafia, nella forma più rigorosa delle informazioni del prefetto, all’intera filiera degli esecutori e fornitori ed agli appalti di lavori pubblici sottosoglia, oltre che attraverso il monitoraggio costante dei cantieri e delle imprese coinvolti nell’esecuzione delle opere tramite i gruppi interforze. L’obiettivo è quello di realizzare il preminente interesse pubblico alla legalità ed alla trasparenza nel settore degli appalti, considerato che è una precisa volontà della Provincia evitare che le opere pubbliche programmate dall’ente vengano negativamente condizionate ed ostacolate da fattori ambientali che impediscano il regolare svolgimento delle attività di impresa.
Il protocollo è stato sottoscritto dal presidente Ferro e dal prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, alla presenza dei funzionari dell’Ufficio territoriale di Governo e dell’ente intermedio – il direttore generale Manlio Impera ed il dirigente del Settore Contratti e Appalti Antonio Russo. Analogo protocollo di intesa è stato sottoscritto dal Comune di Catanzaro, rappresentato dal nuovo sindaco Sergio Abramo.
“Il protocollo – ha spiegato il presidente Wanda Ferro – estendendo i controlli antimafia nel settore delle opere, dei servizi e delle forniture pubbliche, mira ad incrementare le misure di contrasto ai tentativi di infiltrazioni mafiose, garantendo la trasparenza nelle procedure di affidamento e di esecuzione delle opere in un territorio come il nostro, nel quale i lavori pubblici rappresentano la seconda industria dopo la sanità. Grazie a questo accordo, come amministrazione ci sentiamo maggiormente garantiti non solo nella volontà di gestire l’ente nella massima trasparenza possibile, ma anche anche rispetto al nostro impegno per realizzare tante opere pubbliche che spesso viene frenato da imprese che dimostrano di non avere la capacità di ultimare i lavori commissionati, anche per le problematiche causate dai subappalti e da una norma sul massimo ribasso che necessita di essere rivista. Ringrazio i funzionaridella Prefettura e quelli della Provincia, e in particolare il dottore Russo che, come dirigente del settore Appalti, ha dato lustro ad una amministrazione che non ha mai riscontrato alcun problema nei tanti appalti espletati quotidianamente”.
Il testo dell’accordo segue le indicazioni della direttiva indirizzata ai prefetti il 23 giugno scorso dall’allora ministro Maroni sui “controlli antimafia preventivi nelle attività a rischio di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali” nella quale si pone l’accento sulla necessità di estendere i controlli e le informazioni antimafia in tali ambiti di attività, attraverso la sottoscrizione di specifici protocolli di legalità che impegnino le stazioni appaltanti ad estendere lerichieste delle verifiche antimafia a tutti i contratti sottosoglia, ovvero a tutte quelle attività che, nell’ambito dei contratti soprasoglia, finiscono di fatto esenti da ogni forma di controllo in quanto assegnate in forme diverse da quelle del subappalto e assimilati, per le quali non è prevista alcuna forma di controllo in tema di cautele antimafia. Il protocollo, che prevede l’inserimento di specifiche clausole nei contratti con le imprese, oltre al capitolo delle informative antimafia, si occupa del monitoraggio, della denuncia di richieste illecite, dei subappalti, dell’adempimento degli obblighi retributivi e contributivi, della sicurezza sul lavoro, della tracciabilità dei flussi finanziari.
Anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha commentato positivamente i “protocolli di legalità” sottoscritti con la Prefettura. “Si tratta di una iniziativa molto importante – ha commentato Abramo – perché in questa città non ci sono mai stati grossi problemi negli appalti pubblici, ma quando se ne è verificato uno, attorno a quel caso si è creato un brutto clima. Questo protocollo consentirà agli enti come il Comune e la Provincia di controllare in anticipo le imprese che partecipano agli appalti, ma soprattutto di controllare durante la fase di esecuzione gli operai che lavorano in quello specifico appalto. Per noi enti locali ciò costituisce una maggiore garanzia, anche per evitare che ci siano imprese che partecipano alle gare con ribassi elevati, oltre il 20-30 per cento, e che magari utilizzano i lavori per riciclare denaro. Il protocollo va nella stessa direzione che, come amministrazione comunale, intendiamo intraprendere realizzando un albo dei fornitori al di sotto della soglia, cioè imprese catanzaresi cui potremmo rivolgerci con fiducia, anche perché saranno inserite nell’elenco della prefettura come garanzia di massima trasparenza”.
Il prefetto Antonio Reppucci ha parlato dell’impegno messo in campo dalla Prefettura insieme alla Provincia ed al Comune di Catanzaro “per costruire insieme una barriera contro gli appetiti della criminalità organizzata, che tenta costantemente di inserirsi nelle attività economiche e negli appalti di opere e servizi. Il protocollo – ha sottolineato il prefetto Reppucci – mira soprattutto allo scambio di informazioni su soggetti che possono essere eventualmente interessati agli appalti che vengono effettuati a livello di Comune e di Provincia. Il rafforzamento di questa comunanza di intenti tra tre grandi istituzioni segna l’inizio di un percorso ancora più virtuoso. Saremo attenti a tutto ciò che avviene in materia di appalti, a tutela dell’imprenditoria onesta e dell’economia del territorio, per evitare accaparramenti fraudolenti da parte di soggetti che bisogna tenere lontani dalle stanze del potere. Vogliamo fare sistema nell’interesse dei cittadini, ai quali sollecito costantemente un impegno, accanto alla magistratura ed alleforze dell’ordine, per debellare questo virus malefico della criminalità organizzata, che tenta di condizionare i diritti civili, politici e sociali dei cittadini, e tenta di inserirsi nell’economia, alterando le regole della concorrenza e facendo allargare l’area del lavoro nero. Questo protocollo – ha concluso il prefetto Reppucci – servirà soprattutto a dare fiducia agli imprenditori onesti”.

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