Catricalà: “Rilanciare la politica per il Sud”

“Il Sud diventerà sempre di più una risorsa, ovviamente spetterà a noi meridionali fare valere le nostre ragioni, “. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Antonio Catricalà a Catanzaro durante gli Stati generali del Mezzogiorno di Europa promossi da ItaliaCamp, per invertire la tendenza e un giorno poter dire c’era una volta il Sud.
Gli Stati Generali sono stati percepiti come un’occasione per i Presidenti delle Regioni del Sud di ritrovarsi e ragionare in maniera condivisa e propositiva, per rilanciare in chiave euro-mediterranea la centralità del Mezzogiorno e la baricentricità della Calabria in un Paese che non ha la forza di reagire. Molti non percepiscono il Sud nel Dna del governo Monti considerate le mancate scelte politiche sul Mezzogiorno.
Proprio nel giorno in cui l’Istat annuncia che in Italia a maggio 2012 il numero di ragazzi tra i 15 e i 24 che non frequentano né scuola, né università, né hanno un’occupazione, ha raggiunto il 36,2% (il tasso più elevato da quando 20 anni fa sono iniziate le serie storiche), giungono segnali preoccupanti di un ulteriore carico di disoccupati, stavolta meno giovani, per i quali lo Stato farebbe bene a tenere alta l’attenzione per non mettere in crisi milioni di famiglie italiane.
L’iniziativa di avvicinamento dei giovani al mondo della produzione aziendale, favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro, mettere in luce le aziende del territorio: è la prospettiva di ItaliaCamp che ci si augura di rivedere futuro ed è la naturale evoluzione dell’ orientamento per tanti giovani, le cui idee e progetti sono patrimonio per il nostro Paese. Invertire la tendenza, è il messaggio del sottosegretario presidente onorario dell’Associazione ItaliaCamp Catricalà che, con gli Stati Generali del Mezzogiorno d’Europa, ha deciso di partire dal Sud, grande risorsa sottoutilizzata del Paese, per permettere il rilancio dell’Italia in un’ottica internazionale.
ItaliaCamp può dare azioni alle idee, mettendo in atto sinergie tra pubblico, privato e istituzioni , le idee del sud e per il sud, un punto d’incontro tra domanda e offerta di innovazione, tra chi ha una buona idea da realizzare e chi ha i mezzi politici ed economici per poterla realizzare, facilitare il processo e stimolare raccogliendo le progettualità provenienti dalle università, dai centri di ricerca e dalle imprese. Ciò per porre fine ad un meridionalismo rassegnato e recuperare la parola Sud, rilanciare le potenzialità del sistema Paese, ponendo sempre attenzione al ruolo delle istituzioni. Le potenzialità potrebbero essere messe a sistema senza necessariamente passare per un aumento della spesa pubblica.
Ma va rivisto un ingiusto Patto di stabilità soprattutto a tutela delle regioni meridionali che hanno a disposizione fondi europei ma non possono spenderli proprio a causa dei vincoli del patto, che impediscono di mettere in campo con velocità le risorse perché solo ogni anno si determina ciò che si può spendere. Occorre perciò individuare immediate soluzioni fuori patto far ripartire il Paese, il Meridione e la Calabria che, pur avendo nelle sue casse delle risorse importanti non è in condizione di sfruttarle. Questa situazione di stallo sta paralizzando l’economia mentre le imprese, che attendono di essere pagate ormai da molti mesi, chiudono. Concentrare, allora, in un fondo di garanzia nazionale le risorse che non possono essere investite senza violare la legge. costituendo una riserva di liquidità a cui attingere sulla base di una lista delle priorità, da una parte all’altra del Paese. Sarebbe questa una grande risposta del governo al Mezzogiorno e ai creditori che da troppo tempo attendono con ansia un segnale.
Osservando le strategie occupazionali giovanili degli altri Paesi, risalta la Finlandia, che potrebbe offrire un modello virtuoso e snello cui guardare.
La Finlandia possiede un sistema educativo con un curriculum molto secco, ridotto all’osso. I corsi di studio non hanno le materie nostre, gli studenti finlandesi stanno a scuola poche ore e il tempo libero permette loro uno sviluppo parallelo, ma complementare, alle esigenze scolastiche. L’organizzazione della didattica è proto-industriale: usano moltissimo i laboratori e hanno poche lezioni frontali, spostando in pratica il peso della formazione dallo Stato alla società civile.

Rory Modafferi
Nuovo Psi
Coordinamento Pari Opportunità Città Metropolitana – Reggio Calabria

Exit mobile version