“Dalle Settimane Sociali al Microcredito e all’Economia di Comunione”, la cultura del dare al centro di un corso all’Istituto Teologico di Catanzaro

Catanzaro. Un modello economico innovativo proteso al “dare” e a non tenere tutto per sé. L’Economia di Comunione (EdC) rimanda a un nuovo modo di intendere l’economia con l’aspirazione di mettere al centro la persona umana. E’ un progetto lanciato nel 1991 in Brasile da Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, che oggi coinvolge centinaia di imprese dei cinque continenti. L’utile ottenuto, secondo l’EdC, va prodotto e gestito seguendo una linea di condotta ispirata alla “cultura del dare”, intesa soprattutto e anche all’apertura e all’attenzione del prossimo. Una cultura opposta a quella dell’avere, tipica dell’economia capitalista. L’Edc è talmente innovativa e, per alcuni versi, così spiazzante che tuttora è oggetto di molti approfondimenti scientifici e pratici. Ed è anche al centro di tante tesi di laurea. Fra queste c’è quella che è stata redatta da Suzana T. Matiello per conseguimento del Baccalaureato in Teologia dal titolo “Economia di Comunione e nuove prospettive”, che ha interessato così tanto il suo relatore, il docente don Pino Silvestre, al punto da indurlo ad attivare un corso che potesse approfondire tale argomento. Cosicché, nell’Istituto Teologico Calabro “S. Pio X” di Catanzaro, nell’ambito del corso per la Licenza Specializzata in Teologia Morale Sociale con indirizzo Epistemologico, don Silvestre ha tenuto il corso “Dalle Settimane Sociali al Microcredito e all’Economia di Comunione” che ha destato l’entusiasmo di tutti i frequentati, vista anche la grande attualità della tematica trattata. Il corso si è articolato in tre momenti. La prima parte sulla fondazione biblica ha trattato il rapporto dell’uomo con i beni. La seconda è stata dedicata all’approfondimento patristico sulla stessa questione. E in ultimo è stato trattato il rapporto tra economia ed etica da Aristotele ad oggi. Il corso si è impreziosito anche della presenza di alcuni ospiti relatori, che con le loro dissertazioni hanno arricchito l’offerta formativa. Nella prima parte del corso, importante è stata la partecipazione di Pippo La Fauci, presidente della Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso di Catanzaro, e di Antonio Coccimiglio, componente della stessa Fondazione. Questi con grande passione hanno spiegato ai partecipanti lo scopo della Fondazione, che fra le altre cose, si impegna a formare le coscienze a un uso sano delle proprie risorse economiche e a dare supporto a quelle molte famiglie, che si sono lasciate intrappolare da un sistema economico che non tiene conto della dignità della persona. Altra arricchente partecipazione è stata quella del presidente della Fondazione Calabria Etica Roberto Pasqualino, che ha delineato gli obiettivi della Fondazione, che opera nell’ambito delle politiche sociali e per dare un sostegno alle famiglie povere e in difficoltà ha messo a disposizione uno sportello. A conclusione del corso, non poteva poi non essere invitata a dare il suo contributo Amelia Stellino di Reggio Calabria, collaboratrice a livello nazionale delle Scuole di Formazione di Economia di Comunione. La Stellino ha tenuto una lezione dal titolo “L’Economia del dare: profezia di speranza per relazioni costruttive”. Cinque ore per riflettere sull’importanza delle relazioni di reciprocità e gratuità, ma soprattutto su delle “belle” realtà, come le imprese che decidono di improntare tutta la vita aziendale alla cultura di comunione e mettono in comune i profitti per aiutare le persone in difficoltà, creando nuovi posti di lavoro e sovvenendo ai bisogni di prima necessità, o come i poli e le scuole di economia di comunione che fanno sì che questa “spiritualità di comunione” diventi una proposta valida e concreta per superare la crisi economica mondiale in atto. Spazio, dunque, alla cultura del dare e dell’amore, senza la quale non è possibile realizzare un’Economia di Comunione. Lo hanno bene compreso i corsisti.

 

 

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