Reggio Calabria. Visita di commiato questa mattina del Colonnello Pasquale Angelosanto, prossimo a lasciare il Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e ad assumere il grado di generale, ricevuto a Palazzo San Giorgio dal Sindaco della città Demetrio Arena.
Durante il colloquio, svoltosi all’insegna della cordialità e del pieno rispetto reciproco, il Primo Cittadino ha voluto sottolineare la caratteristiche “umane e professionali del Colonnello Angelosanto, uomo pacato, serio e determinato, dai modi signorili, caratteristiche che ha speso nella sua funzione istituzionale in questi tre anni in riva allo Stretto. Valori che si sposano con il suo forte senso di appartenenza all’Arma dei Carabinieri e con la grande professionalità che ne hanno contraddistinto l’attività svolta al servizio della comunità reggina. Proprio per queste caratteristiche – ha aggiunto Arena – il Colonnello Angelosanto è divenuto un punto di riferimento prezioso per le Istituzioni e per la nostra collettività. In questo triennio alla guida del Comando Provinciale, in cui lo Stato ha manifestato forte attenzione e massimo impegno nel contrasto alla criminalità organizzata, il Colonello Angelosanto insieme alla Magistratura e alle altre Forze dell’Ordine, ha ottenuto risulti straordinari e meritori nella lotta all’ndrangheta, assicurando alla giustizia numerosi criminali e pericolosi latitanti. L’auspicio – ha proseguito Demetrio Arena – è che questa fase positiva per la città di Reggio possa proseguire, in un momento in cui è in corso il cambio della guardia nelle maggiori istituzioni cittadine che devono garantire, in un territorio così complesso e difficoltoso, la legalità, l’ordine pubblico e il rispetto delle regole”.
Nell’occasione il Sindaco ha ringraziato a nome di tutta la cittadinanza il Colonnello Angelosanto e l’Arma dei Carabinieri per il prezioso lavoro svolto in questi anni, formulando al contempo “gli auguri per una carriera brillante che vedrà, sicuramente, il Colonnello Angelosanto raggiungere i livelli più elevati dell’Arma”.