Arcigay: “La Città Metropolitana e le idee preistoriche di chi la amministra”

Reggio Calabria. Finalmente dopo qualche mese si arriva a discutere, al Consiglio comunale di Reggio Calabria, la proposta dell’istituzione del registro delle unioni civili per le coppie eterosessuali e omosessuali: una proposta presentata dai Consiglieri Canale e Liotta, consegnata dall’Arcigay di Reggio a Massimo Canale durante la campagna elettorale, e poi supportata con la campagna mediatica “Non nascondiamoci dietro un dito”. Tanti i cittadini, le associazioni e i partiti che hanno voluto assistere, sedendo tra i banchi riservati al pubblico, alla discussione: a mezzogiorno finalmente inizia la seduta, e il punto sul registro rischia di finire per ultimo, per una proposta della maggioranza, controbilanciata parzialmente da un’altra delle opposizioni. Nonostante questo, dopo ore di attesa, la discussione sul punto inizia in serata. Tanta attesa sarebbe stata giustificata da una reale discussione, da un confronto, da un dibattito che non ci sono stati. Appena dopo il voto sul punto precedente, l’aula improvvisamente si svuota: gran parte dei Consiglieri della maggioranza non ritiene necessario partecipare a un dibattito tanto atteso da molti reggini, la Giunta e il Sindaco neppure. Inizia così, in un’aula svuotata, una discussione paradossale: a chi sostiene la proposta ribattono a turno i Consiglieri della maggioranza rimasti in aula. Le motivazioni con le quali viene spiegato l’imminente voto contrario alla proposta sono le più diverse: c’è chi dice che si tratta di demagogia, un atto che non comporterebbe nessun cambiamento reale; chi al contrario dice che si tratta di un atto pericoloso, che aprirebbe la strada ai matrimoni omosessuali. C’è anche il paradosso di un Consigliere che ha partecipato al sit-in di vicinanza a Claudio Toscano, posando per fotografi e telecamere mentre ribadiva a tutti l’importanza che le istituzioni fossero dalla parte delle vittime della violenza: per poi votare ieri “no” alla proposta, perché la Chiesa è contraria, anche un po’ annoiato dal doverne discutere mentre in città ci sono altre priorità di cui non si discute mai in Consiglio. Nessuno dei Consiglieri contrari alla proposta ha voluto dare peso all’aspetto più importante: quello di poter dare un segnale ai tanti cittadini di Reggio che si sentono dimenticati, per dire che il Consiglio Comunale, per quanto possibile, è dalla loro parte. In realtà sono dalla parte di chi lotta per i propri diritti e contro le discriminazioni solo con comunicati stampa e passerelle: ma appena si tratta di ufficializzare questa vicinanza, fosse solo con un voto che non comporta una rivoluzione del diritto ma “solo” una netta dichiarazione di disponibilità, scompaiono tutti, alzandosi strategicamente dal loro banco per non farci più ritorno. Noi abbiamo imparato per fortuna, in questi tre anni associativi, che i reggini sono migliori della classe politica che li rappresenta, e che anche i cittadini più diffidenti sono disponibili ad ascoltare, riflettere e mettere in dubbio le proprie convinzioni. A conoscere, a incuriosirsi e dare un’opportunità. I consiglieri che ieri hanno votato no, non sono stati in grado di fare neanche quello che dovrebbe fare un semplice buon cittadino. E’ il confronto con il resto d’Italia, per non parlare di quello con gli altri paesi europei, a dimostrare l’arretratezza del voto di molti dei nostri Consiglieri Comunali. Ai promotori della proposta, e a tutti i Consiglieri dell’opposizione presenti, che hanno votato un convinto sì al provvedimento, va il nostro ringraziamento, non solo per il voto, ma soprattutto per le dichiarazioni che lo hanno preceduto, espressioni di valori del rispetto e della difesa di libertà e diritti di ogni cittadino. Per il resto noi continueremo, come associazione e soprattutto come persone, a seguire tutte le strade per ottenere la parità di diritti con tutti gli altri cittadini. E se per adesso la moda sembra quella di individuare “i nemici di Reggio”, noi ci preoccupiamo di chi invece si laurea, con il voto di ieri, come nemico dei reggini.

Comitato Provinciale Arcigay di Reggio Calabria “I Due Mari”

 

 

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