La deputata Lella Golfo in visita al carcere di San Pietro

Reggio Calabria. “Dal punto di vista logistico ho visto un miglioramento del carcere rispetto all’anno scorso, dal punto di vista dei detenuti qui sono trattati con umanità”. Lo ha detto la deputata PDL Lella Golfo, che questa mattina ha incontrato la stampa al termine di una visita, per il terzo anno consecutivo, alla casa circondariale di Reggio Calabria. La parlamentare è stata accompagnata durante la sua visita, protrattasi per circa un’ora, dalla direttrice del carcere, Maria Carmela Longo. “Mi sono intrattenuta a parlare con un centinaio di detenuti – ha proseguito la deputata – che erano in cortile, mi hanno espresso le loro problematiche in toni molto civili, bisogna rivedere al più presto la riforma delle carceri, so che è tra le priorità del governo, e spero che si acceleri su questo tema”. Nel braccio femminile Lella Golfo ha incontrato quattro detenute della Piana: “Ho fatto capire loro – ha raccontato – che in Calabria siamo penalizzati per il preconcetto sulla ‘ndrangheta, devono sforzarsi di educare i figli. A una giovane donna che ha bimbi piccoli ho detto che proprio per questo deve guardare avanti, e non indietro. La Calabria ha bisogno anche dei tuoi figli, ma di figli onesti”. Ancora la parlamentare Pdl ha affrontato il problema delle carenze di organico e del nuovo carcere di Arghillà. “In questo momento qui ci sono 317 detenuti, la capienza tollerabile è di 260. Si potrebbe fare molto ma molto di più ma c’e carenza di personale tra la polizia penitenziaria”. La palestra attrezzata e un laboratorio per la lavorazione del marmo sono chiuse per mancanza di personale. La pianta organica prevede 200 unità, mentre al momento ve ne sono 150, molto spesso impegnate nei servizi di scorta per consentire la celebrazione dei processi. Quanto al carcere di Arghillà, Golfo lo ha apostrofato come “una cattedrale nel deserto”, spiegando che non vi sono le strade per accedere alla struttura “e non si riesce a fare gli espropri” e ancora che manca l’impianto elettrico e la rete fognaria. “Non riusciamo a fare aprire il carcere di Arghillà, che avrebbe una capienza di 300 detenuti e darebbe respiro anche alla casa circondariale di San Pietro”. Firmataria di due interrogazioni parlamentari sul nuovo carcere cittadino, Golfo ha spiegato di non avere ricevuto risposta del ministro Alfano “e ora – ha concluso – sono fiduciosa che il ministro Paola Severino mi risponda”.

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