Gentile (Asireg): “La replica dell’assessore Caridi è la riprova dello scarso interesse da parte della Regione”

Reggio Calabria. “Sorprende la replica dell’assessore Caridi, (col quale confermo un solido rapporto personale), in ordine alla crisi che il Consorzio ASI di Reggio Calabria attraversa e alla situazione dell’Ente tratteggiata in una relazione consegnata dal sottoscritto al Prefetto. Appare anzi la riprova dello scarso interesse e della poca conoscenza da parte della Regione dell’attività e dell’operato dell’Ente. Innanzitutto è bene evidenziare che il Consorzio ASI, ente pubblico economico con autonomia delle funzioni, é Ente Strumentale della Regione, e, in quanto tale dovrebbe essere finanziato dalla Regione. Invece, non ricevendo alcuna risorsa dalla stessa o dallo Stato per le spese relative alla gestione ha provveduto, da sempre, in via esclusiva, al proprio sostentamento. Neanche il contributo annuale previsto dallo Statuto a carico della Regione e degli altri enti consorziati è stato mai versato tanto che a breve ci vedremo costretti ad adire le vie legali per il recupero del credito accumulato. Chiarito questo punto, non appare poi tanto difficile capire come le casse dell’Ente siano rimaste vuote visto che, comunque, bisogna provvedere alle spese di gestione, comprese quelle relative agli stipendi dei dipendenti, anche in assenza di investimenti, di realizzazione di opere, di una programmazione regionale industriale adeguata e di tutta una serie di misure che potrebbero incentivare lo sviluppo delle aree industriali e la possibilità per l’ASI di rendere più concreta l’industrializzazione negli agglomerati di competenza e di favorire il progresso di tutto il territorio regionale. Con riguardo al famoso “milione di euro” di cui si parla, ribadisco che si tratta, esclusivamente, di somme anticipate dal Consorzio per la realizzazione di un progetto infrastrutturale, peraltro finanziato con fondi per i quali la Regione costituisce solo il tramite per l’assegnazione e che la stessa sta indebitamente trattenendo creando un grave e ingiustificato disagio ai dipendenti e alle loro famiglie che non ricevono da ormai tre mesi il loro stipendio. Il quadro appena delineato dovrebbe essere ben chiaro a chi è deputato alle politiche produttive della Regione, per cui è facile comprendere che ogni atto di denuncia fin qui promosso, compresa la visita del sottoscritto al Prefetto insieme ad una delegazione sindacale, vuole essere uno sprone a trovare una soluzione, una nuova attenzione nei confronti del Consorzio per l’attività che effettivamente svolge e può realizzare a beneficio dell’intera comunità, e non per essere considerato una terra di conquista cui imporsi con propri amministratori e ispettori mandati solo per creare disagi e difficoltà e che, si desume, male abbiano colto la reale dimensione dei problemi che attanagliano l’ASI reggina e i consorzi industriali in generale, non sforzandosi a ricercare la sia pur minima soluzione e l’indirizzo giusto per favorirne il rilancio e la ripresa, a beneficio dell’intera collettività. Le ultime righe del comunicato dell’Assessore Caridi non sembra di certo possano risolvere tale crisi, visto che dei due bandi da lui annunciati al momento se ne conosce solo uno, che sembra ben poca cosa rispetto all’esigenza di rinascita e di ripresa economica di questa regione, che deve passare necessariamente dalla realizzazione di condizioni tali da creare produzione ed occupazione. E se questa è la priorità come mai l’Assessore non sembra interessato a progetti che appaiono di maggiore portata e di enorme interesse, soprattutto per l’area di Gioia Tauro, quali la realizzazione del rigassificatore e della piastra del freddo sulle quali il Consorzio sta lavorando nel totale disinteresse della Regione. Nella relazione inviata in Prefettura si parla anche di questo, come del rinnovo dei piani regolatori territoriali degli agglomerati industriali di Campo Calabro e Gioia Tauro, ormai scaduti da anni e rinnovati dall’ASI, ma la cui adozione attende il rilascio della Valutazione Ambientale Strategica da parte della Regione, ormai da oltre due anni. E si parla anche dei fondi europei destinati ai Consorzi industriali, rispetto ai quali l’ASI reggina ha realizzato più di un progetto che attende di essere finanziato. Su questi e altri interessanti argomenti la Regione mantiene il più assoluto silenzio. Venendo infine all’esame dei vari punti, riportati nella relazione al Prefetto e contestati dall’Assessore, è fin troppo facile dimostrarne l’assoluta inconsistenza che potrà meglio essere dimostrata, anche documentalmente, a chiunque abbia la curiosità di approfondire le varie questioni cui si è fatto accenno. A puro titolo esemplificativo, si evidenzia che l’avvio del piano di dismissione relativo alle partecipazioni societarie dell’ASI ha seguito le procedure previste per legge ed è stato debitamente a suo tempo inviato alla Regione, non ottenendo alcun riscontro; ed ancora la retribuzione del Direttore si attiene ai parametri indicati dal Contratto Collettivo Nazionale applicabile ai Dirigenti degli Enti Industriali e va sottolineato che lo stesso Direttore svolge , ad interim ,anche le funzioni di Capo Servizio Tecnico. Ancora leggendo tra gli atti dell’Ente può agevolmente riscontrarsi che l’attività di recupero del credito vantato nei confronti della IAM risulta avviata e perseguita esclusivamente dall’Amministrazione da me presieduta, mentre sembra che l’Assessorato non conosca bene la materia oggetto di contenzioso con l’Autorità Portuale, che ha dato vita a più giudizi, e non all’unico al quale si riferisce, così come non sembra sapere che il Consorzio di Reggio Calabria ha realizzato nel passato gran parte delle opere finanziate dalla Cassa del Mezzogiorno per cui ancora oggi sono in essere gli effetti delle convenzioni stipulate con i Ministeri competenti e le conseguenti controversie instauratesi. Informazioni in merito all’attività dell’Ente sono state sempre puntualmente fornite alla Regione sia direttamente con l’inoltro di atti e determinazioni, sia in occasione delle Assemblee generali dei soci del Consorzio, al quale la Regione è tenuta a partecipare con funzioni di controllo, ma soprattutto deliberative e quindi in maniera attenta, puntuale e propositiva. Si attende e si auspica, al di là delle parole e delle sterili polemiche ed iniziative ad oggi prodotte dalla Regione, un intervento più concreto dell’Assessorato di riferimento, che possa realizzarsi nell’immediato con un gesto di effettivo sostegno all’Ente, le cui potenzialità possono essere di aiuto al superamento della grave crisi in atto nel tessuto produttivo calabrese.

Dottor Giuseppe Gentile-Presidente Asireg

 

 

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