Licenziamento 39 dipendenti Acquereggine. Ferraro (Fials): “Il Comune di Reggio ha concorso a cancellare una realtà imprenditoriale importante”

Reggio Calabria. “Come volevasi dimostrare anche la vicenda Acquereggine è arrivata al capolinea”. Lo si legge in una nota di Domenico Ferraro, Responsabile aziendale Fials per Acquereggine.  “Dal 30 settembre  gli ultimi 39 dipendenti – riferisce l’esponente sindacale – saranno licenziati con tanto di lettera pervenuta a casa dei lavoratori. Inutile è stato il lavoro svolto dai sindacati nei vari incontri. Il Comune di Reggio Calabria, ormai unico committente di Acquereggine, non avendo rispettato i tempi di pagamento,  ha di fatto concorso alla cancellazione dal panorama cittadino di una realtà imprenditoriale importante. Al pari di GDM, Perla dello Stretto, si aggiungono al carnet della politica altre vittime: i 39 dipendenti e le loro famiglie che si sommano agli 86 licenziati a febbraio 2012. La FIALS, in ultimo disperato tentativo, ha chiesto un urgente incontro al Prefetto, ma la richiesta è rimasta inevasa”. Di converso – sottolinea Ferraro – non si riesce a capire come farà il Comune di Reggio Calabria a gestire dal 1° ottobre 2012 tutta la depurazione degli impianti di Ravagnese, Pellaro e Gallico con annessi sollevamenti. Quindi non solo una “ tragedia sociale “ per il lavoratori ma anche e soprattutto una tragedia per i cittadini reggini che saranno costretti a convivere con i disagi derivanti dalla mancata manutenzione degli impianti. Si è capito che la depurazione e la fognatura non rappresentano le priorità per il Comune di Reggio Calabria né rappresentano un “ Modello “ da esportare e difendere a tutti i costi. La FIALS, in questo momento così doloroso e assurdo, lancia un ultimo appello al Comune di Reggio Calabria, per scongiurare i licenziamenti, anche attraverso la proroga del contratto Acquereggine fino a dicembre 2012 attuando al più presto i pagamenti previsti”. “Tutto il resto – è la conclusione del Responsabile aziendale Fials – sono chiacchiere che non servono a niente e a nessuno”.

 

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