Atam. Francioni (FLI): “Si utilizzino i fondi Ue per il trasporto pubblico”

Reggio Calabria. La perdurante crisi occupazionale che sta attraversando la città rischia di aggravarsi per la situazione disastrosa in cui versa l’Atam, a causa di un debito accumulatosi negli anni che ne ha appesantito ulteriormente la gestione finanziaria. Infatti, Comune e Regione mantenendo l’abitudine a pagare le loro spettanze con notevole ritardo, devono all’Azienda complessivamente oltre sei milioni di euro. Si prospetta, quindi, un futuro non roseo per la città: per i cittadini di Reggio che temono di vedere ridimensionato un servizio indispensabile per la mobilità urbana e per i possibili sviluppi drammatici che coinvolgeranno centinaia di lavoratori dell’Azienda. Lavoratori che, oltre a dover sopportate i disagi di un lavoro indubbiamente usurante, vengono a trovarsi in una situazione precaria per uno stipendio erogato col contagocce, un futuro di cassa integrazione e lo spettro del fallimento dell’Azienda.
Non possiamo non fare una valutazione politica della situazione del trasporto, in particolare quello che riguarda la Città Metropolitana e l’Area dello Stretto. E’certo che si è rotto quel filo che univa la città al Presidente della Regione, così com’è naufragata miseramente e clamorosamente quell’icona di Reggio che rappresentava la città come un modello di amministrazione, quel “Modello Reggio” che è stato sfruttato da una classe politica per creare le proprie fortune elettorali.
Lo dimostra anche il fatto che in nove anni di amministrazione dell’Atam il dr. Demi Arena non è riuscito a dotarsi di un efficiente piano industriale per il trasporto pubblico locale. Infatti, quello sottoscritto quattro anni fa si è dimostrato fallimentare e inadeguato alle esigenze reali dell’Azienda. Sommando poi un piano di rientro mai realizzato e alcuni fallimentari investimenti dovuti a sconsiderate scelte politiche negli anni in questione, si è arrivati alla situazione catastrofica attuale dell’azienda.
Come si vede, la crisi del trasporto pubblico reggino parte da lontano: ciò nonostante, confortati anche da quanto dichiarato dall’ing. Filardo, è ancora possibile dotare l’Area metropolitana di Reggio di un sistema di mobilità moderno che integri tra loro le diverse modalità di trasporto esistenti (gomma, ferro e mare).
Futuro e Libertà da qualche tempo propone un progetto di metropolitana leggera che colleghi il porto e la ferrovia con la parte alta della città che, integrandosi con una linea ferroviaria con funzioni di metropolitana, unisca la città a Melito e a Villa S.Giovanni. Inoltre, mediante l’introduzione degli autobus del mare proposti dall’ing. Filardo si avrebbe un ulteriore collegamento con Messina e si realizzerebbe un sistema integrato dell’area dello stretto che oltretutto contribuirebbe a dare un sostanziale impulso alla crescita del nostro aeroporto, attraverso il superamento di tutti quei disagi che gli attuali collegamenti causano ai viaggiatori messinesi.
Siamo, quindi, ancora fiduciosi che sia possibile progettare e realizzare un trasporto pubblico integrato, che renderebbe concrete le dichiarazioni di qualche tempo fa della Regione Calabria riguardo l’utilizzo dei fondi europei: “favorire la connessione delle aree produttive e dei sistemi urbani alle reti principali, favorire le sinergie territoriali e i nodi logistici”.
Ebbene, auspichiamo il pieno utilizzo di questi fondi UE a favore del trasporto pubblico, per dare impulso allo sviluppo territoriale, modernizzare la rete, creare nuovi posti di lavoro. Sperando che in questo modo non finiscano in sagre e feste paesane, elargiti da politici a caccia di voti, o peggio non tornino indietro come spesso si è verificato.

Andrea Francioni
Coordinamento Provinciale FLI

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