Distribuzione dell’acqua potabile ad Archi. Leo (Udc) scrive ai commissari

Reggio Calabria. Di seguito la lettere inviata dall’ex consigliere comunale Vincenzo Roberto Leo ai commissari prefettizi in merito alla distribuzione di acqua potabile nelle zone di Archi e Pentimele.
Ai Sigg.ri Commissari Governativi del Comune di Reggio Calabria Ill.mi Dott. Vincenzo Panico, Dott. Giuseppe Castaldo, Dott. Dante Piazza.
Nei giorni scorsi, ultimi di legislatura, un’ordinanza firmata dall’ex Sindaco Dott. Demetrio Arena è rimasta colpevolmente dimenticata in qualche cassetto di Palazzo San Giorgio, la quale vieta di utilizzare per scopi potabili le acque distribuite nelle seguenti zone di Archi: Archi Cep, Archi Carmine, C/de Gullina e Scalone, Via Nazionale Archi, Via Nazionale Pentimele e Pentimele. Tale situazione è venuta allo scoperto solo grazie a delle informazioni avute da un quotidiano locale. Oggi vi scrivo, per l’amore da buon reggino che provo per la mia città e per il territorio di Archi, dove prima da Presidente e poi da Consigliere Comunale Delegato dal Sindaco ho svolto la mia opera con spirito di servizio, rapportandomi quotidianamente con l’Amministrazione di cui facevo parte, per rappresentare le varie e numerose problematiche di un territorio così complesso e ampio. Grazie a tale sinergia che si era instaurata, piccoli e significativi traguardi erano stati ottenuti a favore della comunità. Oggi con amarezza come residente di Archi vi voglio evidenziare che l’ordinanza di cui si è avuta notizia e da voi controfirmata, a distanza di una settimana è stata disattesa per le due seguenti motivazioni: La superficialità, la scarsa informazione e pubblicizzazione da parte dell’Ufficio affissioni del Comune, accertato che solamente in due zone vicino Via Pentimele, attraversata dai cittadini in automobile, sono stati affissi un paio di manifesti A3 poco visibili, leggibili ed inoltre piccoli, mentre sarebbe stato più opportuno per una migliore diffusione affiggerli vicino le scuole, gli asili, le parrocchie, gli esercizi commerciali e le piazze, in modo da consentire una maggiore visibilità affinché la notizia possa raggiungere la popolazione interessata; inoltre l’Ufficio Comunale acquedotti, che doveva provvedere così come riportato nell’ordinanza comunale alla soppressione dell’acqua erogata dalle fontane pubbliche ricadenti nelle zone, interessate ed alimentate dai pozzi dove è stata riscontrata una presenza di fluoruri in percentuale superiore agli standard di qualità fissati dal DLgs 31/2001, ha disatteso tale comportamento cautelativo a tutela della salute dei cittadini. Infatti, basta recarsi nelle 15 fontane pubbliche presenti nel territorio di Archi e verificare che chiunque ed in particolare i soggetti più a rischio, bambini e donne in gravidanza, possono tranquillamente bere l’acqua dichiarata non potabile. Mi auguro, che coloro che fino ad oggi, e questo ne è l’esempio lampante, ricoprono ruoli di vertice in settori importanti della pubblica amministrazione comunale reggina, senza un minino di responsabilità ed un briciolo di coscienza, infischiandosene della salute dei cittadini, possano essere rimossi dalle comode poltrone che occupano da tempo, interessandosi del bene pubblico con grave negligenza ed a propria discrezionalità come è accaduto in questo caso. Nel salutarvi, nell’augurio di poter offrire la mia collaborazione nell’interesse generale della città e del territorio di Archi in cui vivo, a nome dei cittadini di questa comunità, che per molti anni ho rappresentato con impegno, correttezza e trasparenza, vorremmo tutti quanti sapere se l’acqua che consumiamo e paghiamo come potabile, per quali scopi può essere utilizzata.

Vincenzo Roberto Leo
ex Consigliere comunale Udc
Delegato territorio Archi

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