“Giovani consumatori crescono”. Conclusa la prima parte del progetto

Reggio Calabria. Si è conclusa con grande successo presso l’Istituto comprensivo Telesio-Montalbetti” la prima parte del progetto:”Giovani consumatori crescono”promossa dalla scuola con l’Associazione “Zoì Olò” e la Bottega del Sud di Reggio Calabria. Una alleanza scuola,famiglia,territorio per la promozione della cultura del consumo consapevole e responsabile e del Commercio Equo e Solidale. Nei giovani allievi- sottolinea la dirigente Carmela Maesano – sono stati stimolati atteggiamenti e stili di vita animati da valori quali la sobrietà, il rispetto per la diversità, la conoscenza, la solidarietà e la cooperazione tra persone di Paesi diversi.”Siamo infatti convinti –prosegue la Maesano – che la scuola sia un luogo di formazione privilegiata per le nuove generazioni ed è per questo che intendiamo offrire ai nostri ragazzi la conoscenza del Sud del mondo e della esperienza del commercio equo e solidale, con la finalità di comprendere l’insieme dei fenomeni che passano sotto il nome di “globalizzazione”, con particolare riferimento all’impatto sociale e ambientale nei paesi del Sud del nostro pianeta. Dopo l’attività seminariale informativa svoltasi con la presenza dei rappresentanti volontari della Bottega del Sud di Reggio Calabria, l’azione didattico – educativa è proseguita nella classi grazie al team scolastico,composto dai professori Giovanna Barreca, Giovanni De Vincenzi e dalla vicaria Concetta Marsala. L’impegno e lo sforzo sono stati volti ad affrontare temi come i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, il consumo responsabile, l’intercultura,solo per citarni alcuni, con un approccio nuovo e dinamico mettendo in primo piano un “saper pensare” , che accresca uno spirito critico, che permetta di aiutare le nuove generazioni ad interpretare le dinamiche complesse della globalizzazione e allo stesso modo apprezzare le preziose diversità che i popoli del nostro pianeta ci offrono. La metodologia degli interventi svolti con gli allievi – commenta la dirigente Maesano – è stata di tipo interattivo. Giochi di simulazione ma anche di ruolo nella organizzazione della vendita dei prodotti equo e solidali, relazioni economiche complesse sperimentando ipotesi di soluzione dei problemi affrontati. Insomma un approccio che tende alla scoperta e all’autoapprendimento attraverso la scelta di un metodo che permette ai ragazzi di imparare facendo. L’equolaboratorio proseguirà la sua attività nel corso dell’anno. Il lavoro fin qui svolto è stato coinvolgente sia per gli allievi che per gli adulti. Una esperienza sicuramente particolare e diversa da quelle che normalmente si vivono nelle scuole tradizionali.

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