Assemblea pubblica dell’11 gennaio. Reggio Non Tace: “Giustizia e democrazia prevalgono sull’illegalità e l’arroganza”

Reggio Calabria. Quasi un anno di attesa, ma alla fine giustizia e democrazia hanno prevalso su illegalità e arroganza. L’Assemblea pubblica sul tema “ LEGALITÀ, TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI NELLA GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA” richiesta da 845 cittadini il 17 febbraio 2012 è stata finalmente convocata dai Commissari per il prossimo 11 gennaio, dalle 18.00 alle 21.00, al CEDIR, Sala Versace. L’Assemblea sarà aperta a tutti. Tutti i Reggini, quindi, potranno liberamente partecipare. Inoltre coloro che vorranno intervenire – con delle proposte attinenti l’oggetto dell’assemblea – potranno farlo facendone richiesta tramite l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Comune, che ha sede sempre al CEDIR, entro l’orario di inizio dell’Assemblea. L’Assemblea era stata promossa dal Movimento Reggio Non Tace affinché, attraverso tale strumento partecipativo previsto dallo Statuto Comunale, si potessero analizzare i molteplici risvolti connessi alla mancata approvazione del bilancio consuntivo 2010 e al mancato rispetto di tante regole dello Statuto e del Testo Unico sugli Enti Locali. Purtroppo, l’Amministrazione comunale – a Ottobre sciolta per contiguità alla ndrangheta – non colse l’opportunità di condividere con i reggini i motivi della crisi finanziaria, che già da tempo attanagliava la città, e non intese individuare – attraverso la democrazia partecipativa – strumenti utili a comprenderne le origini e a individuarne i rimedi. Anzi, nonostante le rassicurazioni, si dimostrò nei fatti ostile e impermeabile rispetto alle varie proposte formulate dal nostro movimento e da altre associazioni, quali ad esempio la conferenza programmatica, il bilancio partecipativo, l’istituzione delle consulte. A tal punto da impugnare addirittura la sentenza del TAR con la quale veniva condannata a convocare l’Assemblea pubblica! Negli ultimi due mesi, dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale, sono emersi in tutta la loro crudezza gli effetti catastrofici di una grave e perdurante assenza di regole nella gestione dell’amministrazione comunale. Scoperto il baratro del disavanzo, celato (male) per anni con espedienti illegali per i quali le Magistrature penale e contabile stanno procedendo all’accertamento delle responsabilità, i Reggini non dovranno trovare solo i soldi per ripianare i debiti lasciati dagli ex- amministratori. E questo a prescindere dalla dichiarazione di dissesto. Oggi l’Assemblea pubblica – in assenza del Sindaco e del Consiglio Comunale, suoi interlocutori naturali – assume un significato in parte diverso e, per certi versi, più importante rispetto a quello per il quale era stata richiesta. I Reggini sono chiamati ad essere oggi più che mai protagonisti nella costruzione del loro futuro. Insieme ai Commissari preposti al ripristino della legalità nel nostro comune, tutti noi Reggini dobbiamo avere un moto di orgoglio. Abbiamo la possibilità di recuperare la nostra dignità di Cittadini individuando un nuovo modo di gestire la città, tale da evitare – per il futuro e fin dove le norme democratiche ce lo consentano – il ripetersi di comportamenti che ne hanno compromesso soprattutto la qualità, la quantità e la sostenibilità economica dell’erogazione di servizi, alcuni dei quali essenziali. L’Assemblea pubblica dell’11 gennaio, dunque, non rappresenta solo il raggiungimento di un obiettivo, tenacemente perseguito per 11 mesi dal nostro Movimento. Può rappresentare per Reggio e per i Reggini l’inizio di un nuovo percorso, la costruzione di un “altro modello” che possa diventare esemplare anche per altre realtà italiane.
Leggendo lo Statuto comunale è facile individuare almeno altre due tappe:
1. la Conferenza programmatica per l’approvazione del bilancio preventivo 2013;
2. l’assemblea pubblica relativa ai servizi sociali rivolti ai minori.
Le altre tappe potranno essere i reggini stessi, insieme ai loro Commissari, a definirle.
I problemi in città non mancano, alcuni – chiaramente – di difficile soluzione come il lavoro.
Ma per altri – quali la manutenzione delle strade, la raccolta dei rifiuti, i servizi sociali -noi stessi possiamo studiare e proporre adeguate soluzioni. Non sarà facile, ma insieme ce la possiamo fare. La città è viva, c’è un associazionismo attivo e in passato abbiamo già dimostrato che la nostra comunità è in grado di risollevarsi da situazioni tragiche. Tutti insieme, quindi, l’11 gennaio alla Sala Versace del CEDIR, per ripartire. REGGINI, coraggio: è il momento di risalire la china, dopo quel 9 ottobre 2012 che, con il Decreto di scioglimento per contiguità mafiosa, rappresenta il punto più basso per la vita democratica della nostra città.
REGGIO, SI CAMBIA! UBUNTU*
*Ubuntu è un termine africano che significa “Insieme riusciremo a farcela”

Movimento Reggio Non Tace

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