Naso (Pdl) attacca “Reggio non tace”: “Non tutte le colpe sono da imputare alla politica”

Reggio Calabria. Leggo con stupore le dichiarazioni rilasciate da un “Padre” a cornice di una manifestazione svoltasi in città nella giornata di ieri. Da ex amministratore di questa città, ma soprattutto da uomo impegnato nell’associazionismo sin dalla giovanissima età non posso certo condividere quanto detto in occasione del terzo anniversario dell’attacco in procura. Per due ordini di ragioni non sono d’accordo; in primis perché la politica a Reggio Calabria in questi ultimi 10 anni ha governato una città nel bene e nel male senza mai piegarla, è falso e politicamente scorretto quanto detto dal “padre”, ed ancor più grave per il sottoscritto che non si sente assolutamente al pari di uno ndranghetista. Noi non abbiamo piegato la città, anzi insieme a tanti giovani ci siamo candidati per servire Reggio credendo in un percorso politico amministrativo che ha fatto di Reggio una città Metropolitana, che ha dato slancio al settore turistico, che ha permesso la costruzione di nuove strutture e opere pubbliche, che ha permesso di depurare la città da quello stereotipo negativo in cui oggi, purtroppo, sta tornando grazie alla pessima pubblicità che qualche reggino fa di Reggio! Il mio percorso umano e poi politico è sotto gli occhi di tutti, prima mi sono impegnato al servizio della mia città nelle fila dell’associazionismo scout come capo e poi ho deciso il mio impegno in politica prima nelle fila di Forza Italia e adesso del Popolo della Libertà. Con un percorso graduale ricoprendo ruoli nel movimento giovanile e incarichi istituzionali presso il Ministero dell’Interno al fianco di uomini dello Stato come il Sen. Nitto Francesco Palma, sentirsi accomunare alla ‘ndrangheta, a chi ha davvero piegato e insanguinato questa terra è davvero spiacevole. Ma è soprattutto ingiusto. Inoltre il “padre” sostiene che il suo movimento non faccia politica: beh, mi sembra che la contraddizione sia nella sue stesse dichiarazioni, nei comunicati che il suo movimento propina settimanalmente, nelle iniziative “politicizzate” che promuove. Ricordo inoltre sempre al “padre”, che la massima partecipazione popolare è il voto, non mi risulta che a Reggio negli ultimi 10 anni le elezioni siano state manovrate o affette da brogli. Purtroppo chi ha commissariato la democrazia a Reggio è stato un governo non legittimato dal popolo, prendendo una decisione “tanto sofferta” ma che è stata figlia di una relazione falsa visto le innumerevoli inesattezze che hanno coinvolto cittadini onesti ed incensurati. Infine rivolgo una domanda ai miei concittadini, premesso che da ottobre la politica non governa Reggio, che le condizioni economiche della macchina comunale di allora sono identiche ad oggi, perché la città è ferma in tutto? Forse non tutte le colpe sono da imputare alla politica. Forse chi ha messo in ginocchio Reggio è ancora lì? Forse il padre si riferiva a questi signori…?

Pasquale Naso
Componente Coordinamento Pdl Grande Città Reggio Calabria

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