Sanità. I vertici di Confindustria hanno incontrato una delegazione di imprenditori

Reggio Calabria. Un tavolo istituzionale da convocare in tempi brevissimi con tutti gli interlocutori del settore della sanità. È la decisione assunta al termine dell’incontro tra i vertici di Confindustria Reggio Calabria e un gruppo di imprenditori, guidati dal dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, che hanno rappresentato all’Associazione degli industriali la drammatica situazione di un comparto fondamentale per l’economia della provincia. Alla riunione con il presidente Andrea Cuzzocrea e il vicepresidente vicario Valerio Berti ha preso parte la delegazione composta, oltre che da Lamberti Castronuovo, da Rosario Cassone, Domenico Aragona, Gregorio Greco, Giuseppe Tescione, Francesco Calafiore, Giovanni Melissari, Domenico Gligora e Domenico Postorino. Nel corso dell’incontro sono state illustrate le criticità nel rapporto con la pubblica amministrazione che sta producendo danni ingentissimi alla gestione delle strutture accreditate. «La sanità privata – hanno sottolineato, esprimendo la loro forte preoccupazione, i partecipanti all’incontro – vive un momento estremamente difficile. Mentre le banche non concedono più credito, l’Azienda sanitaria provinciale non eroga i pagamenti dovuti e i procedimenti giudiziari vanno a rilento. Le inefficienze burocratiche e il fallimento della gestione commissariale ci hanno portati sull’orlo del baratro». Oggi, hanno evidenziato gli imprenditori, esistono difficoltà economiche così gravi che «mancano finanche i soldi per coprire le sole spese del personale. Di questo passo in tempi brevi le strutture saranno costrette a chiudere, seguendo l’infelice e cinico consiglio ricevuto in qualche ufficio pubblico, in cui è stato suggerito di licenziare il personale e mettere in liquidazione le società». Sono numerosi i problemi con cui fanno i conti gli operatori del settore, che chiedono innanzitutto l’esatta individuazione del fabbisogno sanitario della popolazione e delle relative risorse, «perché non è accettabile andare avanti con l’attuale regime di vera e propria babele amministrativa, in cui i contratti vengono sottoscritti con enorme ritardo e le decurtazioni dei budget sono imposte senza logiche spiegazioni». Ad aggravare la situazione concorrono poi le pesanti riduzioni tariffarie applicate a livello ministeriale che, in questo quadro, rendono impossibile a qualsiasi imprenditore effettuare una seria programmazione del lavoro e ipotizzare degli investimenti futuri». Eppure, a fronte di tutto questo, «la sanità privata offre delle prestazioni e dei livelli qualitativi di gran lunga migliori di quella pubblica». Il presidente Cuzzocrea, da parte sua, ha evidenziato come Confindustria condivida e sostenga la protesta degli imprenditori di un settore «che da solo assorbe la gran parte del bilancio della Regione e che rappresenta una fetta assai consistente della ricchezza prodotta nella nostra provincia. In questo come in ogni altro settore della pubblica amministrazione – ha aggiunto il massimo rappresentante degli industriali reggini – paghiamo inefficienze che vengono da lontano e che produrranno conseguenze ancora per lungo tempo. Ci faremo promotori di un tavolo istituzionale con tutti i soggetti pubblici coinvolti perché le istanze degli imprenditori della sanità, si tratti di cliniche, laboratori di analisi o centri di riabilitazione, ottengano quanto spetta loro di diritto e non vengano ulteriormente penalizzati da una gestione burocratica che non intendiamo più accettare. Nella pubblica amministrazione bisogna dire basta alla logica dell’appartenenza, della fedeltà politica o della cooptazione premiando finalmente il merito».

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