Elezioni. L’incontro a Gallico con il Pd

Reggio Calabria. Il Pd ha un’ampia e concreta agenda politica per il Paese. In questa, un ruolo importante ce l’hanno il Mezzogiorno, la Calabria e Reggio. Il Pd ha dato l’ennesima dimostrazione della volontà di far cambiare pagina all’Italia, al Mezzogiorno, alla Calabria e a Reggio nel corso di un’iniziativa elettorale svoltasi a Gallico Marina, alla quale hanno preso parte i candidati al Parlamento Marco Minniti, Rosy Bindi, Alfredo D’Attorre, Demetrio Battaglia, Consuelo Nava e Cristina Commisso. E ribadito che per realizzarla occorre avere Bersani alla guida di un governo di centrosinistra a trazione Pd. «Siamo davanti alla scelta fra un centrosinistra radicato sui territori, che ha scelto premier e candidati con le primarie, che ha un’idea forte ed unitaria del Paese, e un Berlusconi pataccaro che dopo anni di governo antimeridionalista, con un gigantesco inseguirsi di promesse, non ci ricorda cosa ha fatto, ma ci dice cosa farà – ha affermato Minniti – se vince il pataccaro, sarà la fine dell’Italia. Per questo chiediamo un voto ragionato». Il capolista al Senato, poi, ha dato grande spazio alla sua Calabria e alla sua Reggio. «La destra parla di me e della mia residenza che da sempre è reggina. E parla del Pd. Perché mi fa questa “propaganda indiretta”? Perché non può parlare di quello che hanno fatto in questi tre anni alla Regione. E poi hanno firmato un nuovo “contratto con i calabresi” – le parole di Minniti che ha lanciato due precise proposte per Reggio e la sua provincia, cioè un piano di rinnovamento e sicurezza delle scuole e di edilizia verde, facenti parte della più ampia serie di misure che si potrebbe chiamare “Agenda Calabria”, fissata già dallo scorso luglio in Parlamento con una mozione Pd con primo firmatario Bersani – i commissari hanno quantificato il debito al Comune di Reggio. Perché Scopelliti non parla di questo? Noi vogliamo prendere per mano la città. Noi, che sentiamo la responsabilità di risollevare Reggio e la Calabria, siamo forti, competenti ed autorevoli. C’è bisogno di un governo amico perché vogliamo rimettere in campo il Mezzogiorno e la Calabria e restituire un sorriso a Reggio». Temi ripresi da D’Attorre. «C’è un sistema che si è impadronito della Calabria e ha prodotto disastri. A Reggio questo ha costruito il suo punto di forza alimentando un consenso basato su un’illusione venduta all’intera Regione. In questa città è iniziato l’incubo per la Calabria. I reggini stanno scoprendo sulla loro pelle le condizioni nelle quali è caduta la città e le tariffe portate al massimo per i prossimi dieci anni: tutto ciò non è più materia di contesa politica, ma fatti. Reggio sia l’inizio della riscossa – l’intervento del commissario regionale Pd e candidato alla Camera – c’è bisogno di stabilità, quindi legarci a Bersani dopo aver subito gli effetti di Berlusconi e Bossi. È interesse vitale della città e della regione che vinca il Pd. Perché il Pd, soprattutto al Sud, vuole mettere in campo azioni come un ridisegno del sistema fiscale che favorisca le assunzioni di giovani e donne, premi per chi assume ed innova, realizzazioni di infrastrutture. Quindi serve una vittoria ampia per un governo stabile». Battaglia ha spiegato che il Pd «vuole creare infrastrutture materiali come quelle stradali e ferroviarie che rompano l’isolamento della Calabria, ma anche immateriali come la ricerca e valorizzare il merito attraverso una scuola ed un’università che diano strumenti per intraprendere» e si è concentrato su proposte specifiche come l’Area franca urbana per favorire insediamenti produttivi con evidenti vantaggi per occupazione e sviluppo. Ampio intervento quello di Rosy Bindi. «Abbiamo fatto una campagna itinerante non perché temiamo la piazza, ma perché abbiamo voluto girare ogni piccola o grande realtà per ascoltare le persone senza fare promesse shock. Questo ci premierà e la nostra vittoria di lunedì metterà in moto energie anche in Calabria. Qui a Reggio, come nel resto della regione, ho trovato rabbia per non poter esprimere le proprie potenzialità. La vittoria del Pd e di tutto il centrosinistra potrà dare la forza per iniziare una fase di cambiamento qui e nel resto del Paese – ha sostenuto la capolista alla Camera parlando di interventi su settori come sanità e scuola e di misure particolari come un reddito minimo garantito non a carattere assistenzialista, ma come strumento di pari opportunità – se il Pd vince, la Calabria è più forte perché avrà un governo che, ad esempio, saprà restare in piedi davanti ad un Moretti che non può lasciare la regione con questa ferrovia e agli altri manager di aziende che gestiscono servizi pubblici. Perché capovolgeremo l’idea che in questi anni ha portato il Sud e l’Italia ad arretrare e il nostro Paese ad essere umiliato in Europa, prendendo per mano i più deboli».

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