Il Terzo Settore in crisi si rivolge alle famiglie. Indetto per giorno 19 un sit-in: “Ultima chiamata prima della chiusura definitiva dei servizi”

Reggio Calabria. Nei prossimi giorni si deciderà definitivamente Il destino che la nostra città riserverà a quella rete di servizi sociali che il nostro Comune ha finora garantito a centinaia di famiglie in difficoltà , a minori ed anziani a rischio sociale, a persone con disabilità. Le risposte che si attendevano dalla Commissione Straordinaria che regge il Comune non sono arrivate. Con amarezza e con tanta rabbia si deve prendere atto che siamo ormai ai titoli di coda di una storia che si protrae da quasi due anni senza che si intraveda uno sbocco positivo. Nulla da dire sull’operato dei Commissari che stanno cercando di riparare i guasti di una gestione dissennata delle finanza comunali che hanno ereditato, se non delle perplessità sul trattamento diverso riservato al comparto dei servizi sociali rispetto ad altri che hanno avuto maggiore attenzione nell’erogazione delle spettanze. ll sit in di protesta organizzato per il 19 marzo a Piazza Italia a partire dalle 11,00 rappresenta l’ultima chiamata che il terzo settore intende inviare al Comune. In tale occasione verranno chiusi per l’intera giornata tutti i servizi ed auspichiamo che sarete anche voi in Piazza con noi per salvaguardare i diritti dei vostri familiari. Infatti se a questo ultimo appello non seguiranno risposte certe si procederà inevitabilmente ad avviare le procedure per la chiusura definitiva dei servizi per l’impossibilità assoluta di poterne garantire il funzionamento. Di fatto qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di una interruzione di servizi che, pur essendo convenzionati al privato sociale, assolvono una funzione pubblica di uno Stato che come recita la nostra Costituzione ha il dovere inderogabile di garantire solidarietà sociale ai cittadini più deboli. Il coordinamento è cosciente delle conseguenze che tale scelta avrà sulle famiglie e sugli utenti dei servizi che da un giorno all’altro saranno privati di quei servizi essenziali che garantivano loro sostegno ed accompagnamento. A questo punto visto l’epilogo che la vicenda sta per avere, ci sembra doveroso informare personalmente con comunicazione scritta tutte le famiglie e gli utenti di quanto sta per accadere affinché possano decidere eventuali azioni autonome per rappresentare al Comune i loro diritti. A loro che sono i più diretti interessati dovrà essere data una risposta chiara e definitiva.

Il Coordinamento del Terzo Settore

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