Referendum, raccolta firme al carcere di San Pietro

Reggio Calabria. Una delegazione di avvocati reggini, composta da Pietro Modafferi, Giuseppe Putortì, Emanuele Genovese, Francesco Floccari, assieme all’avv. Gianpaolo Catanzariti, all’on. Rita Bernardini ed al prof. Giuseppe Candido – questi ultimi tre in sciopero della fame da sabato contro la guerra, la violenza e la violenza di Stato – ed al cons. prov. Demetrio Cara in qualità di autenticatore, ha proceduto alla raccolta firme presso il carcere di Reggio Calabria.
La visita ha consentito ai detenuti attualmente reclusi presso la casa circondariale reggina di esercitare il diritto previsto dalla Costituzione Italiana di accedere all’istituto referendario.
Durante la visita ispettiva compiuta al carcere di Reggio da Marco Pannella, Rita Bernardini, Nico D’Ascola, Carlo Morace e Gianpaolo Catanzariti il 16 agosto scorso i detenuti avevano espresso il desiderio di poter sottoscrivere i quesiti referendari. Pannella, Bernardini e gli avvocati D’Ascola, Morace e Catanzariti avevano assunto l’impegno di ritornare per fare firmare i referendum. Promessa mantenuta nonostante il periodo di ferie
La raccolta si è svolta in maniera ordinata ed alquanto rapida grazie anche al servizio predisposto dalla direttrice Carmela Longo e dal personale di servizio della polizia penitenziaria.
I detenuti che hanno sottoscritto tutti e 12 i referendum, non solo quelli sulla giustizia, sono stati 102.
Tuttavia è stata già rappresentata alla amministrazione penitenziaria l’intenzione di ritornare entro domenica 15 settembre, sia al carcere di Reggio, sia al carcere di Arghillà, per un’ulteriore giornata di raccolta firme al fine di consentire la sottoscrizione ai numerosi detenuti che torneranno a rendere il carcere reggino sovraffollato in occasione della ripresa dei processi

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