Acqua potabile. Idone: “Sconti e rimborsi per i cittadini che non ne usufruiscono”

Reggio Calabria. “Il silenzio da parte della terna commissariale in merito alla mancanza di acqua potabile nel territorio di Gallico è davvero inaccettabile”. E’ quanto dichiara l’ex Presidente della IX circoscrizione Gallico-Sambatello, Domenico Idone, che aggiunge: “da mesi assistiamo a continue denuncie e lamentale da parte dei cittadini, orami, sfiancati da una situazione che si trascina da settembre. L’ordinanza numero 44 del 6 settembre 2013, con la quale si dispone il divieto di utilizzo per il consumo alimentare di acqua distribuita su alcune fontane presenti nel territorio gallicese, mostra evidenti lacune da parte degli uomini di Palazzo San Giorgio in materia idrica, poiché si ignora che l’acqua che serve le fontane pubbliche è la stessa che finisce nelle case dei cittadini, proviene infatti dagli stessi serbatoi. Bisogna constatare – continua Idone- che tale situazione, si è ripetuta anche a Rosalì, dove l’ordinanza numero 39 dell’agosto 2013 vieta l’uso dell’acqua per il consumo umano. E’ indubbio che l’emergenza idrica che si sta delineando va affrontata in maniera risolutiva, poiché rischia di mettere in serio pericolo la salute dei cittadini. La città di Reggio Calabria non è nuova a divieti che vanno in tale direzione, già nel 2012 gran parte dell’area urbana reggina è stata oggetto di alcune ordinanze che vietavano l’utilizzo del prezioso liquido nelle località di Rosalì, Arasì, Ortì, san Filippo di Pellaro, Ribergo Alto e Ribergo Basso e Via nazionale di Pellaro. E’ ormai improrogabile un’azione dell’ARPACAL al fine di predisporre un piano di intervento per ripristinare la potabilità dell’acqua. A tutto ciò si somma la beffa per i cittadini di vedersi aumento il costo dell’acqua, infatti come determinato dalla delibera del 19 ottobre del 2012, il canone di acqua è stato a 1,765 euro contro lo 0,666 euro del 2011. In assenza di potabilità – dichiara Idone – si crea un disservizio e le quote che il cittadino deve pagare vanno ridefinite. Si chiede pertanto che vengano riviste le bollette prevedendo sconti o rimborsi, almeno fino a quando l’emergenza non sarà finita. Sempre in tema idrico, si chiede ai commissari comunali il prolungamento del termine, scaduto il 09 ottobre, per la regolarizzazione e l’adeguamento delle forniture esistenti. In un momento di emergenza idrica sarebbe importate per le famiglie non incorrere nel pagamento di costi aggiuntivi e sanzioni amministrative a fronte di un servizio assente. La riapertura dei termini permetterebbe a molte famiglie reggine di regolarizzare eventuali forniture idriche non conformi al dettato del nuovo regolamento.

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