Affidamento di un bene comunale per i Pagliacci Clandestini: “La Commissione ha disatteso tutti gli impegni”

Reggio Calabria. L’iter di affidamento del bene comunale richiesto dall’associazione pagliacci clandestini, iniziato oltre due mesi fa grazie ad un sit in di protesta che ha portato in piazza l’interno gruppo dei pagliacci clandestini e i partecipanti alla IV edizione del corso base di clown sociale, ha subito un arresto che ha del surreale. Avevamo accolto con entusiasmo le proposte della terna commissariale, nella persona del Dott. Carmelo La Paglia, resosi disponibile all’individuazione di una struttura idonea alle esigenze dell’associazione: un gruppo di volontari, artisti e educatori di strada, che da anni operano a Reggio nelle situazioni di emergenza di disagio e di marginalità. Ma nonostante gli incontri per l’assegnazione dell’ex emeroteca di via palmi, con lo staff dell’ufficio tecnico comunale, tra cui l’architetto Cammera (lo stesso architetto aveva proposto lo stabile) e l’architetto Bova, e nonostante le discussioni circa gli interventi necessari alla conclusione dell’iter di affidamento del bene, a distanza di mesi e di numerosi incontri, molti dei quali rimandati e falliti, non si é arrivati praticamente a nulla e le attività sociali dei pagliacci clandestini rischiano di subire un rovinoso stop. Nelle scorse settimane é iniziato il V corso di clown sociale, un progetto che vede coinvolto un volontario proveniente dalla Francia, inoltre sarà lanciato a breve un laboratorio condotto da Leris Colombaioni. Di contro in questa città si continua a lasciare che tantissimi spazi muoiano per incuria e abbandono, o si preferisce affidarli con estrema rapidità ai soliti noti, mentre le realtà reggine “non accompagnate” combattono da anni nel completo isolamento da parte delle istituzioni. I pagliacci clandestini sono stanchi e sono pronti a occupare il bene individuato e predisposto alla concessione dai commissari e dall’ufficio tecnico comunale. “Non vogliamo e non possiamo più aspettare – dichiara Santo Nicito presidente e regista – perché la mancanza di una sede toglie vita ai progetti destinati al nostro territorio, a cui dedichiamo il nostro operato. Sono moltissime le iniziative che negli ultimi mesi abbiamo dovuto lasciare da parte. Chiediamo un incontro definitivo per l’affidamento della struttura altrimenti saremo costretti a occupare entro una settimana la stessa per poterla restituire alla comunità”.

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