Operazione “Araba Fenice”. Ance: “Giusto colpire chi fa affari con la ‘ndrangheta ma non etichettiamo l’intero comparto”

Reggio Calabria. «La brillante attività condotta in questi giorni da forze dell’ordine e magistratura costituisce un segnale estremamente incoraggiante per il territorio reggino. Il nostro, infatti, è un contesto che ha bisogno di una costante e profonda azione di bonifica in grado di liberarlo dal cancro del malaffare. Un cancro che oggi condiziona pesantemente molti dei settori chiave della società». Con queste parole Ance Reggio Calabria analizza l’attuale momento che sta attraversando la città anche alla luce della recente operazione “Araba fenice” che ha riguardato alcune società del settore delle costruzioni. «Stiamo vivendo una fase molto delicata – proseguono gli imprenditori edili – in cui accanto ai ben noti effetti della crisi economica si aggiunge, per quel che riguarda la nostra realtà, un clima caratterizzato da una preoccupante ripresa della cosiddetta strategia della tensione. Le cronache delle ultime settimane, purtroppo, hanno fatto registrare in rapida sequenza una serie di atti intimidatori ai danni di esponenti del mondo istituzionale, associazionistico e del tessuto produttivo. Gesti inquietanti che, inevitabilmente, contribuiscono a destabilizzare e indebolire un assetto socio – economico come quello reggino già alle prese con innumerevoli e gravi criticità. All’interno di questo scenario – affermano i rappresentanti dell’Ance – riteniamo sia indispensabile rinsaldare quel fronte comune a sostegno della legalità e del rispetto della legge che in questa città può ancora avvalersi di tantissime risorse. Ogni settore della comunità è chiamato a svolgere il proprio ruolo. In tal senso, il lavoro che stanno conducendo la magistratura e le forze dell’ordine ne è una testimonianza esemplare. Colpire in maniera netta e capillare la presenza della ‘ndrangheta all’interno del sistema economico locale, è il primo passo per realizzare la svolta indispensabile di cui Reggio Calabria ha urgente bisogno per il suo sviluppo civile ed economico. Il tessuto imprenditoriale di questa provincia – ribadisce Ance – sostiene e incoraggia questo percorso. Il settore dell’edilizia, in modo particolare, ha tutto l’interesse nel veder mettere in atto interventi di pulizia che producono l’effetto essenziale di sostenere l’economia regolare e gli imprenditori onesti e, con essi, ogni altra ipotesi di sviluppo. Il nostro – sottolineano i costruttori reggini – è un comparto che per la stragrande maggioranza è composto da operatori che svolgono ogni giorno il loro lavoro, nel più assoluto e rigoroso rispetto della legge. Il settore edile, storicamente, costituisce uno dei pilastri su cui l’economia reggina ha basato per lungo tempo gran parte delle strategie di rilancio socio-economico e di crescita dei livelli occupazionali. Alla luce di tutto ciò, è motivo di soddisfazione l’individuazione e l’emarginazione di quelle frange minoritarie che operano nell’illegalità intessendo rapporti con la criminalità organizzata. Da questo punto bisogna ripartire tralasciando la pratica fin troppo facile, specie in questi casi, della generalizzazione a tutti i costi. Assegnare etichette in modo generico rappresenta, per qualsiasi settore, la via peggiore per ripristinare un quadro sociale finalmente libero da qualsiasi condizionamento mafioso. Per troppo tempo in passato questo approccio verso i problemi della città ha finito per svilire il già complesso tentativo di inversione di tendenza che oggi è in atto. Ance Reggio Calabria – concludono i costruttori – intende proseguire lungo un cammino già intrapreso con grande convinzione in questi anni. Un cammino che vedrà i soggetti che fanno campo alla nostra associazione operare anche come garanti della legalità, della trasparenza e del pieno rispetto delle regole».

Exit mobile version