“ImprendiReggioCalabria” presenta le idee dei suoi startupper

Reggio Calabria. Investire su progetti inediti per competere sul mercato e uscire dalla recessione. Questo il messaggio unanime rimarcato dai giovani industriali di Reggio Calabria che hanno dato vita al barcamp “Cultura d’impresa e innovazione nel Mediterraneo”. Un confronto proficuo tra imprenditori, startupper, rappresentanti accademici e appartenenti al mondo della finanza per discutere di nuovi progetti da immettere sul mercato e di altri già esistenti. I giovani di Confindustria Reggio Calabria si sono dati appuntamento nel salone di via del Torrione, per analizzare i risultati del laboratorio di barcamp “ImprendiReggioCalabria” e trovare, nello stesso tempo, attori favorevoli a dar forma alle idee emerse dal programma. «E’ un piacere vedere la nostra sala piena di giovani – ha affermato il presidente di Confindustria Reggio Calabria Andrea Cuzzocrea, durante il suo saluto alla numerosa platea – è importante oggi ascoltare i vostri progetti che potranno divenire quelle idee innovative capaci anche di risollevare il tessuto imprenditoriale reggino. Un plauso va al presidente del Gruppo Giovani Angelo Marra e a tutti gli aspiranti imprenditori, che dimostrano di avere tanta qualità e che devono avere la possibilità di rimanere in Calabria. Questa è la missione di Confindustria: creare un ambiente favorevole per dare a tutti la possibilità di esprimersi nel mondo dell’impresa, soprattutto nella nostra terra». «Le startup – ha dichiarato Filippo Arecchi presidente del comitato “Piccola Industria” – sono fondamentali per infittire la rete di relazioni fra imprenditori e creare idee innovative. Uno sportello come “ImprendiReggioCalabria” è un’opportunità immensa». Successivamente ha preso la parola il regista dell’incontro, il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria Angelo Marra: «I giovani devono capire che le opportunità occupazionali si possono creare. Gli ingredienti necessari sono pochi: un’idea, un team, l’entusiasmo e la voglia di farcela, la collaborazione di enti come le università o le associazioni di categoria e infine gli investitori. Quello che il nostro sportello offre – ha continuato – è fondamentale, è l’assistenza di base a quanti vogliono fare impresa tramite consulenze gratuite di primo livello, e sostegno nelle varie fasi del progetto». Undici sono state le idee esposte ai presenti, tra cui spiccavano esponenti di venture capital essenziali per dar corpo ai piani stessi. Variegati i settori su cui i giovani imprenditori hanno creato le loro startup: dalle vetrine virtuali per progetti architettonici ai lavaggi industriali, dalla manutenzione degli immobili agli strumenti per favorire la socializzazione. Il rappresentante di “Dpixel” Niccolò Sennarico ha sottolineato agli startupper presenti che fondamentale è la presentazione del progetto e che spesso molte idee buone vengono scartate, ovvero non vengono finanziate, perché illustrate male. «Per evitare di perdere idee “esplosive” – ha rilevato – abbiamo deciso di incontrare direttamente i futuri imprenditori. Da qui è nato “Barcamper” che abbiamo anche portato in Calabria con ottimi risultati». Giovanni De Caro di “Atlante Ventures” ha analizzato la situazione meridionale delle startup e ha spiegato a grandi linee su quali basi la sua società decide di investire su un progetto pilota, ricordando anche che le idee possono crescere non solo tramite i finanziamenti ma soprattutto attraverso un «ecosistema imprenditoriale». Le voci poi di chi ha già visto realizzato il proprio progetto, hanno focalizzato aspetti basilari che non possono essere sottovalutati per fare impresa: l’idea di base deve avere un respiro internazionale supportata da un aggiornamento continuo e da una squadra unita e determinata. «Se c’è mercato per il vostro prodotto – ha affermato Francesco Tassone ideatore di “Personal Factory” rivolgendosi ai giovani in sala – dovete tener ben presente che avete solo tre nemici: i competitor, il tempo e il mancato incremento del fatturato». Raccolti i consigli di chi ha già vissuto le varie fasi embrionali dell’idea imprenditoriale, il pubblico ha ascoltato la relazione di Riccardo Barberi dell’UniCal: «Il nostro incubatore d’idee è un contenitore d’imprese che deve essere presente, a mio avviso, in tutte le province calabresi. Mettere a confronto costantemente menti brillanti che operano anche in diversi settori, è il quid in più per essere competitivi sul mercato». Al termine dell’incontro sono state premiate le startup più meritevoli. La medaglia d’oro è andata a Deborah D’Antoni con la sua App “Psicologicamente” (applicazione di psicologia, dove trovare ricerche e studi sulla materia) mentre al secondo posto, a pari merito, si sono piazzati Francesco Loddo con “Incari.co” e Salvatore Salvaguardia con “Laboratorigreen”.

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